la storia

Bazzanella, la posturologa: «Metto al centro la persona»

Quella volta che Paola Bazzanella ha letto una lettera e non è riuscita a trattenere le lacrime: "Era di un mio paziente che mi scriveva per spiegarmi la sua emozione per essere riuscito a tornare a fare la spesa da solo dopo un ictus"


Daniele Peretti


TRENTO. Quella volta che Paola Bazzanella ha letto una lettera e non è riuscita a trattenere le lacrime: «Era di un mio paziente che mi scriveva per spiegarmi la sua emozione e la felicità per essere riuscito a tornare a fare la spesa da solo. Aveva avuto un ictus molto grave, aveva fatto una quantità di cure e trattamenti senza nessun esito; per sua fortuna quando gli hanno detto che sarebbe dovuto andare in casa di riposo i figli non si sono arresi e sono venuti nel nostro studio».

Una sorta di miracolo?

Assolutamente no, forse abbiamo avuto solo la fortuna di fare quello che gli altri non avevano pensato di fare, oppure il nostro lavorare tanto sull’autostima e sulle motivazioni gli ha dato la forza di reagire. Ed anche il solo fatto di aver preso carta e penna per scrivere è un altro aspetto importante al pari dell’essere riuscito ad andare a fare la spesa senza carrellino.

Paola Bazzanella dopo il diploma al Liceo Psicopedagogico di Cavalese, va a Verona per frequentare la facoltà di Scienze Motorie, ma con una precisazione.

Allora era una cosa del tutto diversa e non era come adesso che si imparano tutti gli sport, in quegli anni faceva parte della facoltà di Medicina e Chirurgia ed era un corso mirato ad insegnare tutti gli esercizi utili per la patologie.

Paola inizia poi un percorso professionale che l’ha trovata già chinesiologa quando due anni fa è diventata una professione riconosciuta per Decreto, poi il Master in Postura Clinica, nel 2020 il diploma di Massoterapista e dopo anni da dipendente, nel 2014 la svolta.

Insieme a quattro colleghe abbiamo fondato Artemide che nel 2017 è diventato Salusmed con l’idea di creare un percorso ideale di professionisti adatto ai pazienti che chiedevano il nostro intervento. C’era la nutrizionista, la psicologa, il fisioterapista. Oggi siamo arrivati a 13 professioniste per una proposta multidisciplinare che è la stessa, solo allargata, delle nostre origini.

Il suo ruolo?

Sono sempre posturologa, ma anche coordinatrice dello studio.

Salusmed ha una sua filosofia?

Certo, ed è quella di mettere al centro la persona e non la terapia che dev’essere adattata alle esigenze del paziente. In quest’ottica abbiamo colorato tutte le pareti evitando il bianco per non far sentire chi entra in un ambiente ospedaliero. Durante l’attesa serviamo una tisana, cerchiamo di creare un ambiente attorno alla cura. La soddisfazione maggiore è quando ci dicono che si sentono come a casa ed hanno la stessa tranquillità.

Chi sono i vostri clienti?

Per un buon 40% adulti anziani che si presentano con varie patologie e che hanno già provato altre cure senza successo.

Ha mai pensato di non farcela?

Non nel rapporto con i miei pazienti, ma durante il Covid. Ci hanno costretto a chiudere anche se la nostra non è una normale palestra, ma una palestra sanitaria. In più molti di noi, non essendo sanitari come nel mio caso, non potevano proprio lavorare, insomma una tragedia.

Come ve la siete cavata?

Fortunatamente nel nostro gruppo c’era chi poteva lavorare ed abbiamo diviso l’incasso in modo che si potessero pagare le spese e ci fosse un minimo per poter vivere. In pratica ci siamo autofinanziate con dei prestiti che abbiamo restituito. Personalmente mi sono rimessa a studiare e le assicuro che non è per nulla facile farlo a 40 anni, diplomandomi in Massoterapia, essendo una professione sanitaria mi sono cautelata da ipotetiche situazioni simili.

Parliamo di novità, le più recenti sono…

Insegno Bioginnastica, una metodologia abbastanza giovane se consideriamo che si tratta di una disciplina che ha solo venticinque anni. Nel 2018 sono stata la prima a portarla in Trentino dopo essermi diplomata a Faenza ed oggi che la si può considerare più diffusa, siamo in tre operatori in provincia ed in una sessantina in tutta Italia.

Di cosa si tratta?

Diciamo che si lavora sullo psicosomatico attraverso ad esempio la respirazione o la ginnastica dolce. Sono entrata in un campo per me nuovissimo dove si vanno a trattare patologie come l’ansia o gli attacchi di panico che normalmente vengono trattati con una psicoterapia. Ci tengo a chiarire un aspetto.

Prego.

Noi non curiamo, ma trattiamo le persone con metodologie alternative che puntano a migliorare il benessere delle persone che se sono sotto farmaci non devono assolutamente interrompere la terapia in corso: noi agiamo parallelamente.

La secondo novità invece?

All’interno della massoterapia ho introdotto ed anche questa è una novità assoluta per il Trentino, il calco che potremmo definirlo un fango che viene spalmato sulla parte della persona che dev’essere trattata e tolto ad essiccazione avvenuta. Il materiale proviene dalle Terme di Saturnia e viene somministrato insieme a degli oli essenziali. Prima la parte infiammata va massaggiata, poi ricoperta col fango ed una volta tolto si deve idratare la pelle perché tende a seccarla.

Tra studi e novità c’è spazio per i progetti?

Il mio è un settore in continuo movimento ed evoluzione e mi affascina proprio per questo. Non si sta mai fermi e c’è sempre qualcosa da imparare. Di certo in futuro mi piacerebbe potenziare il diffondersi della Bioginnastica con stage ed incontri residenziali perché tecniche come queste non devono essere patrimonio personale, ma condiviso, perché l’obiettivo è il benessere delle persone.

 













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