azzardo

«Bar al centro», il gestore elimina le slot machine

Mattarello, Cristian Raffaelli vuole creare un punto di ritrovo, non di dipendenza E per i primi due mesi farà prezzi ribassati su caffè, cappuccini e brioche


di Sandra Mattei


TRENTO. Il cambio di gestione di un bar non farebbe notizia, se non fosse che il nuovo proprietario nel rilevare la licenza, ha deciso di dare un taglio alle slot, liberando il locale, e i dipendenti da gioco, da una tentazione. Succede nel centro di Mattarello, al “Bar al centro” per l’appunto, a fianco della chiesa.

A dare la svolta al locale che era un riferimento per appassionati di slot machine, Cristian Raffaelli, di Volano, che ha preso in gestione il “Bar al centro” da una decina di giorni.

Raffaelli ha le idee chiare. Pur non volendo discriminare nessuno, il suo obiettivo è quello di trasformare il bar in un caffè, in un punto d’incontro per la popolazione del sobborgo, per le famiglie e per i giovani. «Nel locale c’era una saletta destinata proprio alle slot, ce n’erano sette, - spiega Raffaelli - al loro posto, ho messo un calcetto e il gioco delle freccette». E per sottolineare il cambio di gestione (ed aumentare la clientela), Cristian Raffaelli ha anche lanciato una promozione: per i prossimi due mesi i prezzi saranno ribassati.

«Faremo pagare il caffè 80 centesimi - annuncia - come la brioche e il cappuccino 1 euro. Dopo, abbiamo in mente di ristrutturare tutto il locale e di trasformarlo in una pasticceria e gelateria». Il plurale, è riferito alla moglie di Raffaelli, Cristina Peroni, che l’aiuta in questa avventura ed ha contribuito a cambiare già l’estetica del bar, con i suoi quadri appesi alle pareti. Ad aiutare la coppia, dietro il banco, anche la giovane Debora Comper. «Insomma - conclude Raffaelli - vorrei che la gente tornasse a frequentare i bar in centro, ma non per rovinarsi giocando alle slot, ma per ritrovarsi e passare del tempo insieme».

Ricordiamo che in Trentino, secondo dall'Osservatorio della salute e del Sert, sono circa 10 mila persone a rischio di ludopatia, per l'esposizione ai giochi d'azzardo. E sono 116 le persone in cura al Sert per dipendenza da gioco. L'indagine dell'Osservatorio della salute, svolta con un questionario ad un campione di 500 persone sorteggiate dalla popolazione trentina di età compresa fra i 18 e i 69 anni rileva che il 26% degli intervistati ha avuto esperienze di gioco. Di questi, l'11%, circa 10.000 soggetti, può essere considerato a rischio.













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