Bancomat, doppio colpo in Valsugana 

La banda del botto. Presi di mira gli sportelli di Olle e Tezze della Cassa Rurale Valsugana e Tesino. Il bottino in totale è di 28 mila euro In pochi mesi sono quattro gli assalti del genere riusciti e altri due tentati. Hanno fatto saltare le macchine con esplosivo da cava



Trento. Altre due esplosioni hanno squarciato la notte della Valsugana. Due colpi ai bancomat nel giro di appena trenta minuti, a Olle e poi a Tezze di Grigno. Dalle 4 alle 4 e 30 l’ormai famigerata banda dei bancomat ha fatto saltare due sportelli Atm della Cassa Rurale Valsugana e Tesino e si è portata via 28 mila euro, 7 mila a Olle e 21 mila a Tezze. Ingenti i danni, soprattutto nella frazione di Grigno dove il bancomat si trovava all’interno dei locali della banca e l’esplosione ha danneggiato anche gli uffici, tanto che la filiale dovrà restare chiusa per tutta la settimana.

La tecnica usata è sempre la stessa, ormai collaudata. La banda, composta da quattro persone, agisce con berrettini tipo baseball, passamontagna, guanti, piumini e tute da lavoro. In pochi secondi piazzano all’interno della bocca del bancomat quella che in gergo viene chiamata «marmotta», ossia una scatolina di metallo riempita di esplosivo in polvere da cava. Poi collegano l’ordino a una batteria tramite un cavo elettrico e inviano l’impulso. L’esplosione apre la bocca del bancomat e il cassetto con i soldi. E così andata la scorsa notte nelle due filiali della Cassa rurale Valsugana e Tesino.

Negli ultimi due colpi tentati, a Borgo e a Lavis, il colpo non era riuscito perché avevano preso di mira due bancomat di nuova concezione, con una doppia lamina di acciaio a protezione dei soldi. Così l’esplosione a Borgo non aveva permesso di arrivare al bottino. A Lavis, invee, non avevano neanche fatto in tempo a piazzare la «marmotta» perché erano stai disturbati.

La scorsa notte, però, la banda ha avuto cura di scegliere gli obiettivi. Così sono stati presi d’assalto due bancomat più vecchi, senza la doppia lamina a protezione del cassetto con il denaro. Sono arrivati a Olle verso le 4. La telecamera del bancomat li ha ripresi bene, ma le immagini aiutano solo nel mostrare che la tecnica è la stessa già usata nei colpi precedenti. Tutti bardati e coperti, i banditi, infatti non sono riconoscibili. Hanno piazzato la «marmotta» nella bocca del bancomat e poi si sono allontanati. Dopo l’esplosione, hanno arraffato i soldi e poi via di corsa verso Tezze. Anche qui le immagini hanno mostrato una grande velocità della banda che ha rotto i vetri del locale in cui si trovava il bancomat e poi lo ha fatto esplodere, come nel primo caso. Solo che questa volta il bottino era molto più ingente: 21 mila euro. Così in meno di mezzora la banda ha arraffato 28 mila euro e poi è tornata in Veneto, dove si sospetta abbia la base. Probabilmente sono gli autori degli stessi colpi di Borgo e Ospedaletto, oltre che dei due tentati sempre a Borgo, alla Sparkasse di via Roma, e alla Cassa rurale di Lavis. Agiscono in pochi minuti e poi scappano a tutta velocità cercando di ridurre i rischi.U.C.













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