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Balconi delle Dolomiti: in Trentino saranno nove

Claudio Ferrari, coordinatore del progetto Unesco: «Scelti punti significativi con la stessa tipologia di informazioni. Il prossimo sarà in località Ritort»


di Sandra Mattei


TRENTO. I balconi panoramici che tanto scalpore hanno sollevato sul web, potrebbero moltiplicarsi per nove. Dopo la foto pubblicata dal Parco di Paneveggio Pale di San Martino, che si è attirata gli strali della sezione Sat di Trento che ha esordito con «A chi piace questa oscenità? Fatelo sapere ai supponenti amici del parco», le critiche feroci sono dilagate. Qualche timida difesa c’è stata, da parte di chi ha cercato di gettare acqua sul fuoco, spiegando che il giudizio va dato ad opera finita. Stessa posizione è arrivata dai vertici del Parco, che hanno commissionato il balcone panoramico: Giacobbe Zortea ha spiegato che quella che sembra una rampa di accesso ad un garage, in realtà verrà coperta di terra ed erba, con un impatto molto meno pesante.

E Johnny Zagonel, presidente della sezione Sat di Primiero ha commentato che la progettazione viene dalla Fondazione Dolomiti Unesco, per cui eventualmente ci si deve rivolgere a quest’ultima. Abbiamo cercato allora di capire qual è la ratio alla base dei balconi e chi ha progettato l’iniziativa.

Il sito della Fondazione Dolomiti Unesco riporta lo studio affidato a Dolomiti Project, società con sede a Feltre, che aveva l’obiettivo - citiamo - «di individuare percorsi ed attrezzature sul territorio, in grado di comunicare le valenze geologiche e paesaggistiche». Detto in altri termini si è reso necessario definire standard comunicativi e tipologici, nonché l’elaborazione di una banca dati di materiali comunicativi, perché tutti i soggetti coinvolti possano seguire delle linee comuni di informazione.

Il risultato dello studio, al quale hanno partecipato sia i direttori dei parchi dolomitici che i geologi di Dolomiti Project, coordinati da Claudio Ferrari, responsabile delle Aree protette della Provincia di Trento, è stato individuare i grandi itinerari dell’area dolomitica (gli hot spot) per una loro promozione turistica omogenea e si sono quindi definiti dei “balconi potenziali” che possano costituire una griglia di punti informativi.

Sottolinea l’aspetto più pratico della scelta, Claudio Ferrari: «L’individuazione di questi punti informativi ci è arrivata dai territori e dagli impiantisti in particolare. Per evitare che ognuno andasse per proprio conto, abbiamo stabilito tipologie, sia per i balconi che per le informazioni di percorsi e sentieri. I balconi individuati sono 31, in base ai punti di interesse, con caratteristiche geologiche e paesaggistiche specifiche.

La provincia di Trento ne avrebbe 9, Bolzano 8. Quest’ultima provincia ha già inaugurato il primi quest’estate sul Monte Specie, per il Trentino è in fase di realizzazione quello del parco Paneggio Pale di san Martino. Ha già fatto richiesta per posizionarne un altro, il parco Adamello Brenta, che sorgerà nei pressi di malga Ritort a Madonna di Campiglio. Le richieste vengono dai territori».

Sulle polemiche innescate dalla foto del balcone del Parco Paneveggio, Ferrari commenta: «La foto è fuorviante, si tratta di una struttura alta 1 metro e dal diametro di 5 - 6 metri, con informazioni orizzontali dei nomi delle cime e verticali, di carattere geologico. Va precisato che sarà coperta di terra ed erba ed inoltre è collocata all’arrivo della funivia Tognola, quindi in una zona molto urbanizzata. Abbiamo pensato all’idea di una piazzetta, che racchiuda i visitatori e attiri la loro curiosità».













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