Avvocati in sciopero «Prescrizione, riforma populista»

Trento. Uno sciopero degli avvocati di cinque giorni contro una legge che è stata definita populista e che verrà “pagata” sia dagli imputati, sia da chi, nel procedimento è vittima e che, come ha...



Trento. Uno sciopero degli avvocati di cinque giorni contro una legge che è stata definita populista e che verrà “pagata” sia dagli imputati, sia da chi, nel procedimento è vittima e che, come ha sottolineato il presidente dell’ordine degli avvocati di trento, marcello russolo, fa venir meno la garanzia della ragionevole durata del processo. la legge generale è la “spazzacorrotti” all’interno della quale ci sono aspetti che riguardano la prescrizione. previsioni sbagliate secondo gli avvocati che ieri si sono presentati compatti: l’ordine e la camera penale insieme per spiegare la ragione dello sciopero. e anche per sfatare una “fake news” ossia che lo strumento del rinvio sia “usato” dai legali per sfruttare la prescrizione. «come camere penali nazionali - spiega il presidente di quella trentina, filippo fedrizzi - abbiamo affidato l’analisi di oltre 13 mila procedimenti monitorati in estate. 250 quelli controllati a trento e da questi dati è uscito che i rinvii su richiesta dei legali sono solo il 4 per cento. e con il legittimo impedimento, fra l’altro, è già previsto il blocco della prescrizione». la nuova disciplina - che dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2020 - di fatto abroga la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. aspetto inutile secondo i legali. «per capire quanto sia populista - ha sottolineato fedrizzi - basti pensare che, dati del ministero, in oltre il 70 per cento dei casi la prescrizione, con le regole attuali, arrivava prima del primo grado di giudizio».

E guardando la realtà locale, i dati dicono che qui il rischio prescrizione di fatto non esiste e, visto che il dato di prescrizioni dichiarate dalla nostra corte d'appello è dello 0,02%. «la verità è che la prescrizione scatta - hanno concluso gli avvocati - dove ci sono carenze organizzative della macchina della giustizia, dove il numero di fascicoli ad esempio è sproporzionato rispetto ai magistrati in servizio»













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