Avisio, 400 mila euro per valorizzarlo

Lavis, firmato il protocollo per il risarcimento danni dell’impianto di San Floriano da spendere per lavori lungo il torrente


di Daniele Erler


LAVIS. Un piccolo tesoretto – limitato in percentuale rispetto ad altri territori, ma comunque consistente nelle cifre – che dall'Avisio scorre sino alle casse del comune. È arrivata anche a Lavis la firma del protocollo del “Progetto per l'Avisio”, già approvato qualche tempo fa in val di Cembra, ed in questi giorni in discussione in altri comuni. Si tratta di fondi derivati dalla nuova concessione dello sfruttamento, per fini idroelettrici, della diga di Stramentizzo. La ditta che ora gestisce l'impianto di San Floriano ha infatti stilato un accordo con le province di Trento e Bolzano: un totale di 4 milioni e 800 mila euro che, ogni anno, sarà dato quale compensazione per i danni naturali causati dalla diga. Di questa cifra, i due terzi (3 milioni e duecentomila euro) spettano alla provincia di Trento, che ha deciso di riversare questi fondi direttamente sul territorio, per progettualità legate al torrente.

Così, nei mesi scorsi un tavolo ha coinvolto tutti i comuni che sorgono lungo le sponde dell'Avisio: da quella discussione è sorta l'idea di dividere i paesi in diversi ambiti territoriali, e di dare a ciascuno una diversa percentuale dei fondi a disposizione. All'ambito di foce – che riguarda insieme i comuni di Lavis e Trento – saranno dati fra il 3 e il 5 % dei fondi, una cifra bassa in percentuale, ma comunque significativa nelle cifre, visto che l'accordo riguarda anche gli ultimi tre anni già trascorsi (dal 2010 ad oggi). In sostanza, per Lavis e Trento il tesoretto ammonta ad un minimo di 259.200 euro, sino ad un massimo di 432.000 euro: non male, soprattutto in tempi di crisi economica.

Il protocollo dovrebbe essere firmato da tutti i comuni coinvolti entro fine settembre, poi ci saranno sei mesi per avanzare proposte progettuali, che saranno valutate dal tavolo. «Non abbiamo ancora pensato ad una proposta, anche perché ne dovremo parlare con Trento», spiega il sindaco Graziano Pellegrini. «Fra le idee c'è però la riqualificazione di via Lungo Avisio, anche in vista della prospettiva del passaggio dei mezzi della cantina La-Vis». Al posto dell'antica roggia, potrebbe essere costruito un marciapiede. Altra idea potrebbe essere l'unione delle due sponde dell'Avisio, quella trentina e quella lavisana, e delle relative passeggiate. Tutte ipotesi, per ora. Di certo c'è quel tesoretto, che lega ancor più Lavis col suo torrente.













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