ROVERETO

Autovelox, niente multe da un mese

La sentenza della Corte Costituzionale impone la taratura periodica per gli apparecchi, che per ora rimangono fermi


di Giuliano Lott


ROVERETO. Da metà giugno l’autovelox e il telelaser in dotazione alla polizia municipale giacciono nelle custodie, inutilizzati. Nessuna multa è stata irrogata da allora nelle zone in cui vige il limite dei 30 all’ora, e la spiegazione risiede nella sentenza con cui la Corte Costituzionale ha bocciato una parte del regolamento collegato al codice della strada: pur ritenendo del tutto legittimo che i trasgressori vengano puniti, la sentenza stabilisce che gli apparecchi per la misurazione della velocità vengano sottoposti a verifiche periodiche, senza tuttavia spiegare quale sia la periodicità dei controlli.

Il comando della polizia municipale roveretana ha in dotazione una pistola telelaser quasi nuova (acquistata un anno e mezzo fa) e un autovelox più anziano di qualche anno, ma che due anni fa è stato sottoposto a un aggiornamento del software. Il punto è che mancando la certezza sulla frequenza della taratura obbligatoria, qualsiasi contravvenzione comminata con questi dispositivi presta il fianco ai ricorsi dei trasgressori, che avrebbero così modo di farla franca puntando sull’ambiguità della legge.

Il comando dei vigili ha subito richiesto alla casa produttrice degli apparecchi indicazioni circa la taratura dei macchinari, ma in risposta si è sentito dire che la periodicità dei controlli non è stata definita, tanto che l’azienda stessa si è rivolta al ministero delle infrastrutture per avere lumi in merito all’interpretazione della sentenza di giugno. Nel mirino della Corte ci sono soprattutto i dispositivi automatici, quelli che cioè rilevano la velocità dei veicoli senza l’accompagnamento di una pattuglia, come nel caso di Sant’Ilario. Il principio generale è che un agente della polizia municipale (o della stradale, che pure ha in dotazione gli stessi macchinari) avrebbe modo di rendersi conto se l’apparecchio funziona o no, mentre se il telelaser funziona in autonomia non è possibile sapere se il funzionamento è davvero corretto. Ma nel calderone è finito anche il tradizionale autovelox, che pure deve essere omologato a cadenza periodica. Così, per non incorrere in spiacevoli sconfitte davanti a un giudice, il Comune ha preferito attendere che il quadro legale si chiarisca. Nel frattempo vige una sorta di moratoria informale: autovelox e telelaser non si usano fino a nuovo ordine. Sia chiaro, il problema non riguarda solo Rovereto ma tutti i Comuni d’Italia. Ma c’è un ulteriore problema: nel nostro paese ci sono circa 20 mila apparecchi per misurare la velocità. Rovereto dovrà mettersi in coda e aspettare il suo turno per far omologare i suoi due.













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