Autobus a idrogeno la Provincia ora punta su Rovereto

Addio Val di Fiemme. Alleanza con Trentino Trasporti, A22 Fbk e Habitech per un progetto europeo da 28 milioni


di Chiara Bert


TRENTO. Addio val di Fiemme, il progetto idrogeno trasloca a Rovereto. Obiettivo: industrializzare i prototipi. Smantellata la stazione di rifornimento di Panchià - costruita per i mondiali 2013 di sci nordico in val di Fiemme e costata 1,3 milioni di euro - i piani della Provincia guardano ora ad un bando europeo da 28 milioni di euro con l’obiettivo di realizzare un impianto di produzione e distribuzione di idrogeno a Rovereto, destinato a una flotta di autobus del servizio pubblico urbano ma anche agli utenti privati in transito o in sosta sull’Autobrennero.

Al progetto la Provincia parteciperà infatti con un gruppo formato da altri quattro partner: Trentino Trasporti (che sarà il soggetto che formalmente presenterà il progetto), Fondazione Kessler (con i rappresentanti nel Coordination Board of the N.Erghy research grouping, organizzazione in seno all’Ue per lo sviluppo delle fuel cell ad idrogeno), Trentino Trasporti Esercizio, A22 e Habitech (il distretto tecnologico trentino per l’energia e l’ambiente).

«I progetti di ricerca avviati, incluso il nostro, non si buttano», assicura l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi con riferimento alla stazione smantellata di Panchià. «Da una fase di ricerca-sperimentazione in varie regioni europee, tra cui la nostra, oggi siamo in condizione di passare a progetti strutturati, proprio perché la ricerca ha mostrato che si può fare». I risultati emersi a livello europeo, ricorda l’assessore, hanno evidenziato che dal 2030 in poi si assisterà ad un ingresso massiccio dell’utilizzo dell’idrogeno per i veicoli.

Di qui la scelta della Provincia di concorrere ad aggiudicarsi una call comunitaria (prevista ad aprile) che mette sul piatto 28 milioni di euro nel 2015 per un «progetto dimostratore» che dopo la fase di ricerca stimoli la diffusione dell’idrogeno: a fronte di tale investimento, l’Europa chiede ai partner (pubblici e privati) di affiancare risorse per ulteriori 28 milioni.

«L'opportunità che stiamo seguendo con la preparazione dell'istruttoria che si chiuderà entro l'estate, puntando all'aggiudicazione del progetto - spiega Gilmozzi - prevede di realizzare un impianto di produzione e distribuzione a Rovereto, con il concorso di A22 (che già ha investito a Bolzano, e di integrare i due pullmini ad idrogeno acquistati per i mondiali di Fiemme costituendo una flotta di autobus la cui manutenzione sarà affidata a Trentino Trasporti Esercizio».

L’istruttoria del progetto si chiuderà entro l’estate, l’aggiudicazione dei progetti è prevista per febbraio 2016, dunque se la Provincia riuscirà a vincere Gilmozzi stima che entro un anno gli autobus a idrogeno potrebbero essere in circolazione a Rovereto.

L’assessore ha più volte ribadito che i minibus utilizzati ai mondiali in val di Fiemme e poi alle Universiadi dello scorso inverno siano stati una vetrina importante per il Trentino. Ora però quella vetrina si è definitivamente chiusa, non senza polemiche (vedi articolo a lato, ndr) sullo spreco di soldi pubblici. Ma secondo Gilmozzi «il test effettuato con l'attivazione sperimentale in valle di Fiemme, sarà certamente un elemento utile a garantire migliori credenziali al nuovo progetto». E i due minibus, costati in totale alla Provincia 3 milioni di euro e oggi inutilizzati? «Sono mantenuti in efficiente stato di fermo tecnico in attesa di un loro impiego strutturato», assicura Gilmozzi.

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