PROTEZIONE CIVILE

Auto nel burrone, ma è un’esercitazione

Test in notturna nel Tesino per mettere alla prova la macchina dei soccorsi. Una prova perfettamente riuscita


di Silvia Fattore


TESINO. Sul posto c’erano dieci feriti di cui due intrappolati in un’auto finita in una scarpata. Fortunatamente stiamo parlando non di un fatto realmente accaduto ma della simulazione di un incidente organizzata sabato sera sulla strada che da Castello porta alla Roa, all’altezza del Parco della Cascatella.

Erano circa le otto di sera quando è stato lanciato l’allarme. Sul luogo, dopo nemmeno dieci minuti, è arrivata la prima ambulanza del Trasporto Infermi del Tesino seguita dai vigili del fuoco di Castello, da quelli di Pieve che sono intervenuti con la pinza idraulica, e da Cinte che ha fatto da supporto. Pochi minuti ed è partita anche la seconda ambulanza e il Soccorso alpino del Tesino che ha messo in sicurezza gli operatori affinché potessero soccorrere due feriti intrappolati nella macchina scivolata nella scarpata.

Nel frattempo gli operatori sanitari si sono occupati degli altri due centauri caduti dalla propria moto dopo l'impatto, delle quattro persone a bordo di un'auto e di due pedoni. A circa quaranta minuti dall’allarme è arrivata sul posto anche l'ambulanza della Croce Rossa di Pergine, coordinata da Rudi Dorigoni, che ha organizzato il Posto Medico Avanzato, una specie di piccolo ospedale da campo che viene allestito in caso di grandi incidenti in modo da poter gestire subito i feriti.

La simulazione ha coinvolto un centinaio di volontari giunti il giorno prima a Castello e che hanno pernottato e mangiato nelle tende allestite dalla Croce Rossa di Borgo coordinata da Alessandro Peroni.

La manovra si è svolta sotto l'occhio vigile di alcuni operatori del 118 di Trento e di Borgo e tutto si è svolto alla perfezione, come sottolinea Sirio Poletto del Trasporto Infermi del Tesino che ha organizzato la procedura di simulazione che è andata in scena l’altra sera con grande soddisfazione da parte di tutti. «L'intervento è stato positivo - spiega anche se c'è sempre da migliorare. La difficoltà più grande è stata quella delle comunicazione. Infatti, quella zona non ha copertura di rete e questo ha creato problemi, ma le simulazioni servono proprio per avere presente tutte le difficoltà possibili».

Iniziative di questo genere, va specificato, sono molto utili non solo per testare la preparazione tecnica dei soccorritori, ma anche, come hanno detto gli stessi volontari, «per poter conoscerci meglio, perché nel momento del pericolo è fondamentale sapere con chi si sta operando».

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