TRASPORTI

Autista multato, ma il bus è fuorilegge

Tolti 5 punti a un conducente di Trentino trasporti perché senza cinture. Ma il mezzo su cui viaggiava non le ha


di Luca Pianesi


TRENTO. E se alcuni mezzi della flotta di Trentino trasporti circolassero senza essere in regola? Il dubbio è nato dopo che nella notte di venerdì scorso un autobus di linea, il numero 3, è stato fermato dalla polizia stradale mentre percorreva via Brennero. Erano circa le 22.40 e lo Scania (targa ED785MM del 2011) stava svolgendo il normale servizio di trasporto pubblico e a bordo aveva diversi passeggeri, molti dei quali diretti verso la stazione per prendere il treno. Gli agenti, bloccato il mezzo, hanno fatto un controllo di routine e hanno finito per multare l’autista perché privo delle cinture di sicurezza. Risultato: sanzione pecuniaria comminata al dipendente di Trentino trasporti, decurtazione di cinque punti della patente e treno perso per alcuni dei passeggeri a bordo del mezzo. Apparentemente tutto nella norma. E invece no: quel mezzo, infatti, le cinture di sicurezza proprio non le aveva montate e anche volendo, l’autista non avrebbe potuto allacciarle.

Facendo una rapida verifica sui mezzi circolanti, quindi, è risultato che molti degli autobus urbani dell’azienda pubblica trentina non sono dotati di sistemi di ritenuta: praticamente tutti gli Scania del parco mezzi (mentre ci sono degli Iveco dei primi anni 2000 che già li avevano montati). E ciò nonostante da ben 9 anni gli obblighi, derivanti da una direttiva europea, relativi alle cinture di sicurezza siano stati recepiti anche nel nostro ordinamento. L’articolo 172 del codice della strada, infatti, prevede che dal 2006 gli autisti degli autobus, anche urbani, debbano allacciare la cintura di sicurezza a condizione che il veicolo sia dotato di tali dispositivi al momento dell’immatricolazione. Se si tratta, invece, di un veicolo costruito prima dell’entrata in vigore della normativa sulle cinture di sicurezza, non è previsto l’obbligo di montarle e perché l’autobus possa circolare è sufficiente che sia sottoposto ogni anno a revisione. L’autobus 3, multato una settimana fa dalla stradale, però, risale al 2011 dunque la sua immatricolazione (la targa ED ne è una prova) è ben successiva all’obbligo di legge introdotto nel 2006. E il paradosso è che Trentino trasporti ancor più recentemente ha deciso di dotarsi di mezzi privi dei dispositivi di ritenuta. Per fare un esempio, ve li ricordate gli autobus troppo alti che non riuscivano a passare sotto il “Tombone”? Anche questi sono degli Scania entrati in funzione meno di un anno fa, ad agosto 2014, acquistati da Trentino trasporti per 220 mila euro l’uno. Ebbene oltre ad essere troppo alti per eseguire parte dei servizi per i quali erano stati acquistati risultano anche essere privi delle cinture di sicurezza nonostante siano successivi all’entrata in vigore della norma di ben 8 anni. Ovviamente la norma serve a tutelare la salute degli autisti che nel pilotare gli autobus rischiano più di un normale automobilista in caso d’incidente trovandosi ad utilizzare il “volante orizzontale” più pericoloso perché ad altezza torace. La norma, però, nel caso del 3 di Trento s’è ritorta contro l’autista che oltre al danno di non essere messo da Trentino trasporti nella condizione di guidare in sicurezza (come normativa nazionale ed europea prevedrebbe) si è trovato ad essere multato per colpe non sue (e 5 punti della patente per uno che con la patente lavora non sono poca cosa).

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