Assemblea del Sait: Coop, è ora di risparmiare dai prodotti ai volantini

Marche selezionate, pubblicità mirata, meno servito e più vaschette. E una tirata d’orecchie ai negozi:basta comprare al di fuori del consorzio


di Robert Tosin


TRENTO. Il direttore di Sait, Luigi Pavana, lo ha detto chiaro: ora si lavora sui costi. Prodotti più selezionati, promozione più mirata, meno “servizio” nelle Famiglie cooperative più piccole e acquisti possibilmente solo tramite il consorzio. Ormai anche la cooperazione deve fare i conti con la moderna imprenditoriale, improntata sulla massima efficacia. L’abilità starà nel conciliarla con la mission del settore che non può certo essere tradita. L’esposizione di Pavana è stata rigorosa. Ha chiesto a tutti di rispettare le regole e di restare uniti, perché il momento di crisi è destinato a stringere ancora di più le maglie. Nei prossimi anni i consumi sono dati in ulteriore flessione. E così anche le cooperative devono cambiare marcia e faccia. Avete presente il commesso che affetta il prosciutto fetta dopo fetta? Beh, sta diventando un lusso, soprattutto nei negozi più piccoli. C’è troppo scarto e si perde troppo tempo che dovrebbe invece essere occupato nel migliorare il rapporto diretto col cliente. Meglio le vaschette confezionate, pur con prodotto fresco. E i prodotti? «Gli studi sono chiarissimi - spiega Pavana - e dice che con molti meno prodotti sugli scaffali otteniamo quasi lo stesso obiettivo di redditività». Inutile insomma avere 5 mila marche diverse, quando ne bastano 3 mila: si risparmia sul magazzino e sulla movimentazione delle merci.

C’è poi il nodo, richiamato anche dallo stesso presidente Dalpalù, di quelle cooperative che fatturano meno di 1,5 milioni di euro. Nessuna sarà forzata alle fusioni, ma pare di capire che questa sarebbe una delle strade suggerite, laddove è possibile. In alcuni casi, infatti, l’economicità si scontra inevitabilmente con il ruolo sociale dei negozi cooperativi ma la strada imboccata nelle valli da diverse casse rurali è stata presa ad esempio.

Un’altra fonte di risparmio nell’ottica di migliorare l’efficienza toccherà la promozione. Studi di settore suggeriscono il progressivo decadimento dell’interesse sui classici volantini, quelli che troviamo nella cassetta delle lettere. «La gente se li aspetta, li ritiene normali, quindi non hanno fretta nel consumare prodotti. Ecco perché - dice Pavana - già da questo mese passeremo a volantini con meno prodotti, cifre più chiare e promozioni più mirate».

Un bacino di recupero di soldi fondamentale è però alla fine quello degli acquisti al consorzio. Ad oggi troppe cooperative si arrangiano con fornitori privati o per storia o per opportunità. Ma questo, ha detto Pavana richiamando tutti all’ordine, ci costa 15 o 16 milioni all’anno, le Famiglie cooperativa pagano prezzi più cari e quei soldi non entrano nel sistema della cooperazione. Un danno per tutti».

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