Asili nido, aumentano i soldi ai Comuni

Daldoss ai sindaci: «A bilancio 3 milioni in più all’anno». Non ci saranno tagli ai trasferimenti. Imis, aliquote confermate


di Chiara Bert


TRENTO. L’assessore agli enti locali Carlo Daldoss ieri ha rassicurato i sindaci: per il 2017 non ci saranno tagli ai trasferimenti ai Comuni. Anzi, saranno incrementate le risorse per gli asili nido, garantendo 3 milioni all’anno (per il 2017 e il 2018) ad integrazione del fondo che da quest’anno avrebbe dovuto ridursi a causa dell’esaurimento degli avanzi pregressi. «In un trend di risorse calanti, mantenere inalterati i trasferimenti correnti ai Comuni per il funzionamento dei servizi, come trasporti e polizia locale, anzi incrementandoli per quanto riguarda la prima infanzia, è un risultato importante. Credo che quest’anno sul protocollo di finanza locale si andrà ad un confronto più sereno».

Le incognite sul bilancio. Certo sulla manovra di bilancio della Provincia pesano ancora diverse incognite, prima fra tutte - per quanto riguarda gli investimenti - l’esito della trattativa in corso con Roma sull’utilizzo degli avanzi (circa 250 milioni, 49 quelli dei Comuni): soldi che Roma ha attualmente congelato impugnando l’assestamento di bilancio provinciale, ritenendo che violi le regole sul pareggio di bilancio. Ma il viceministro dell’economia Enrico Morando, a Trento qualche giorno fa ha rassicurato a nome del governo che una soluzione al problema si troverà e il presidente Ugo Rossi sarà a Roma nei prossimi giorni per discutere i termini tecnici. Piazza Dante attende ancora di visionare il testo della legge di stabilità per fare i conti esatti sull’impatto degli sgravi fiscali sui conti trentini: si dovrebbe arrivare a 20-25 milioni, ma resta da conteggiare quanto peserà il «pacchetto famiglia».

Comuni, risorse confermate. Al netto delle incognite, ieri Daldoss ha tracciato alla giunta del Consiglio delle autonomie un primo quadro delle scelte sulla finanza locale. La Provincia manterrà invariati i trasferimenti di parte ordinaria ai Comuni, che per il 2016 ammontavano a 60,45 milioni di euro, e si impegna ad integrare il fondo per i servizi socio-educativi alla prima infanzia. Il finanziamento agli asili nido era uno dei motivi di maggiore allarme dei sindaci, dopo che un anno fa era stato proprio Daldoss ad avvertirli: «Questo sarà l’ultimo anno che la Provincia riesce a coprire il fabbisogno con gli arretrati, per il futuro bisognerà attivarsi, e rivedere i parametri per ottenere risparmi sulla gestione dei nidi». Ma un anno dopo la Provincia ha deciso che quei soldi li troverà nel proprio bilancio. «Sono 3 milioni all’anno per il 2017 e il 2018, per ridurre i costi delle rette dei nidi», spiega l’assessore. «Le famiglie sono il futuro e in questo bilancio c’è una scelta precisa di sostegno alla famiglia». I tre milioni in più andranno a integrare il fondo dei Comuni che ammonterà a complessivi 26 milioni, e i Comuni da parte loro si impegnano a non aumentare le tariffe. Un altro stock di risorse sarà nel «pacchetto famiglia» della Provincia per garantire rette più basse alle famiglie su base Icef.

Imis. In materia fiscale Daldoss ha confermato per il 2017 le aliquote e le agevolazioni Imis adottate nel 2016: niente tassa sulla prima casa, aliquota dello 0,79% per i fabbricati produttivi; 0,1% per i fabbricati ad uso agricolo; 8,895% per seconde case, aree edificabili, banche e assicurazioni. La Provincia si impegna a compensare i mancati introiti dei Comuni.

Turn over. L’intenzione della Provincia è di confermare anche per il 2017 il blocco del turn over dei Comuni con la possibilità di assumere un dipendente ogni quattro pensionati (il 25% della spesa per il personale cessato dal servizio), con qualche margine di deroga.

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