Arturo, una miniera di libri e vinili vintage 

L’ambulante che ha la bancarella per 5 giorni la settimana in via Verdi racconta: «Soddisfatto se riesco ad accontentare i clienti interessati alla mia collezione»


di Daniele Peretti


TRENTO. In molti l’avranno di certo notato, alcuni si saranno anche fermati ad acquistare libri, fumetti o vinili “ nel negozio senza pareti” che si trova su Via Verdi all’angolo con Via Maffei. A tenere aperta nel vero senso della parola l’«L’Isola di Arturo» è Arturo Osti che a 50 anni ha lasciato l’attività di rappresentante di commercio per fare l’ambulante: una bancarella dove vengono proposti libri usati meglio ancora se antichi, fumetti anche da collezione, vinili e tutto quando può fare vintage nel mondo dell’editoria e simili.

Per cinque giorni alla settimana Arturo parte da Spormaggiore, si ferma nel suo magazzino di Mezzocorona - «Una miniera con 50mila libri e oltre 3mila vinili» - e raggiunge Trento. Racconta: «Si lavora se c’è bel tempo, ma quando piove o in estate non vale nemmeno la pena di aprire il banco».

Arriva con un’Audi ed un carrello appendice, ma non sarebbe più comodo un furgone?

Sono in attesa da più di un mese di una deroga, ma attualmente non posso usare il mio furgone Euro 2 che ha 21 anni, nemmeno per fare quelle poche decine di metri che mi separano da Via Rosmini. L’assurdo è che la deroga la concedono ai residenti, ma non a me e non avendo i soldi per comprarmi un furgone nuovo, devo mettere a rischio la mia macchina che ha 14 anni.

Ambulante, ma di fatto la sua è una postazione fissa.

Esatto, per questo spazio pago 300 euro al mese, ma non posso spostarmi. L’ho chiesto per i mesi estivi, quando l’università è chiusa e qui il passaggio è minimo, ma non me l’hanno permesso. Così in estate mi muovo nelle zone turistiche e cerco di far quadrare i conti lo stesso.

Però si potrebbe aggregare ai mercatini, tipo quello dei Gaudenti ?

No, perché la Provincia di Trento è l’unica che dal 2013 vieta a chi è titolare di una partita Iva di partecipare ai mercatini, nonostante che vendendo beni usati non debba emettere lo scontrino.

Ma ne vale la pena?

Si tratta di un lavoro che ha delle belle soddisfazioni. Da me vengono collezionisti, appassionati e ricercatori e molto spesso sono in grado di soddisfare le loro richieste. Poi ci sono gli studenti ai quali vendo anche a credito, perché tanto mi passano davanti più volte al giorno.

A Trento si trovano libri usati?

Molti di più di quanto si pensi. Molti li regalano, altri li vendono quasi sempre per preservare la passione di una vita. Sanno già che gli eredi li butterebbero ed allora preferiscono darmeli perché finiscano in mano ad altri appassionati.













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