il caso

Arrivano le elezioni: niente aumenti tariffari

La promessa del sindaco Andreatta e la conferma dell’assessore Condini: «Grazie ai risparmi tutte le voci dipendenti dal Comune resteranno invariate»


di Luca Marognoli


TRENTO. Sotto l’albero i trentini troveranno un regalo che vale zero: l’impegno della giunta comunale a non mettere in atto nessun aumento tariffario. Visti i tempi che corrono, anche un regalo come questo, che non comporta alcun rincaro, è da prendere e mettere via, dicendo grazie e facendo pure gli auguri di Natale e di buon anno nuovo. E pazienza se qualcuno dice che si tratta di un regalo interessato, visto che quando si avvicinano le elezioni a Palazzo Thun si sentono tutti più buoni.

«Non ci sarà alcun aumento», conferma l’assessore ai tributi Fabiano Condini. «L'indicazione della giunta è che si facciano solo piccole modifiche, togliendo alcune voci obsolete. Resteranno invariate naturalmente le tariffe che dipendono da noi: i nidi, i servizi funerari, i servizi allo sportello (pratiche varie, come fotocopie, estratti e il rilascio della carta identità), la Cosap (l’occupazione di suolo pubblico per mercati, manifestazioni e i plateatici dei negozi), anche le tariffe sportive: questa è la regola che ci siamo dati e che ora declineremo nel dettaglio». È prevista per fine anno infatti l’abituale delibera omnibus sulle tariffe e i singoli assessorati in questi giorni ci stanno lavorando. «Faremo in modo di rimanere in linea con la politica tariffaria generale indicata dal sindaco», ribadisce da parte sua l’assessore all’istruzione e allo sport Paolo Castelli: «Stiamo cercando di capire se possiamo evitare anche la scala mobile. Ma le tariffe vanno analizzate una per una. Proprio ora sono in fase di definizione». Quanto invece ai rifiuti - precisa Condini - «ci stiamo confrontando con Dolomiti Energia e c'è un orientamento anche qui al mantenimento delle tariffe attuali».

La domanda a questo punto è: il Comune può permettersi di non effettuare aumenti nell’attuale situazione di bilancio? «Sì, è stata fatta un'azione di contenimento dei costi», risponde l’assessore ai tributi. «Ci rendiamo conto che il momento è difficile e deve contribuire per la sua parte anche il Comune».

Il sindaco Alessandro Andreatta aveva comunicato il suo impegno in ottobre, illustrando il bilancio di previsione ai sindacati. Queste le linee guida: blocco delle tariffe di competenza comunale, conferma degli standard dei servizi erogati, riduzione della spesa di circa un milione di euro. Ai segretari della Cgil Paolo Burli, della Cisl Lorenzo Pomini e della Uil Walter Alotti, il sindaco aveva spiegato che, trattandosi di un bilancio di fine consiliatura, «per rispetto di chi avrà responsabilità di governo in futuro, ci siamo attenuti alla consuetudine di non introdurre novità tali che possano incidere sui bilanci successivi. Alcune scelte importanti, che a luglio non sembravano facili da mettere in pratica, sono state comunque compiute: la scelta di mantenere il livello quantitativo e qualitativo dei servizi e quella di non toccare le tariffe decise direttamente dal Comune. Non aumenteranno dunque né le rette dei nidi né biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico. Per tutte le altre tariffe l'aumento massimo sarà il tasso di inflazione programmata, che per fortuna è basso». Il sindaco aveva anche confermato la decisione di non ricorrere alla leva tributaria (Trento è da anni tra i Comuni con la pressione tributaria più bassa d'Italia). Rassicurazioni erano state fornite anche sul fronte della spesa: «Già dal 2011 abbiamo chiesto uno sforzo ai servizi per rispettare il patto di stabilità», aveva spiegato Andreatta. «Proprio perché venivamo da anni di riduzioni di spesa, il lavoro era tutt'altro che facile: comunque siamo riusciti a recuperare un milione di euro, senza ricorrere a tagli lineari».













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