Arco, ordinanza del sindaco: multe ai perdigiorno nei giardini comunali

Dopo gli accattoni, verrà punito chi bivacca nella zona del Casinò e al parco



ARCO. Dopo gli accattoni ora tocca ai perditempo, agli imbrattatori e ai vandali che deturpano e danneggiano il patrimonio storico e ambientale della città. Il sindaco Renato Veronesi ha deciso di utilizzare nuovamente le maniere forti per garantire sicurezza, serenità e decoro.
 Nei giorni scorsi il primo cittadino arcense ha predisposto un’ordinanza - entrata in vigore ieri - che va a disciplinare i comportamenti nei parchi, nei giardini e nelle strutture attigue al centro storico. Il provvedimento punta a colpire chi sosta con fare “sconveniente” nei giardini centrali oppure nei dintorni del Casinò. Vale a dire negli stessi posti in cui negli ultimi mesi si sono registrati vandalismi di vario genere, dalla rottura delle vetrate che si affacciano sulla veranda del Casinò alla recisione di piante e fiori, senza dimenticare tutta la sporcizia (lattine vuote, bottiglie rotte, sacchetti di plastica e resti di cibo) che puntualmente, ogni mattina, gli addetti alle pulizie sono costretti a rimuovere. «Non vogliamo puntare il dito contro qualcuno in particolare - spiega Veronesi - ma tali malefatte vengono compiute da qualche mano e noi vogliamo fermarla prima che la faccenda prenda una piega persino peggiore». Per questo motivo è stato posizionato, intorno al Casinò, un circuito di videosorveglianza. La gente è stufa di questa situazione come dimostrano le tante chiamate alla polizia locale per segnalare comportamenti irrispettosi messi in atto da persone che con assembramenti e bivacchi, spesso accompagnati dal consumo di bevande e alimenti, sono stati visti deturpare l’ambiente arreccando danni a strutture, attrezzature e persino alle secolari piante dei giardini centrali. Fino ad ora le forze dell’ordine non avevano gli strumenti per poter intervenire: l’ordinanza - che prevede una sazione da 25 a 150 euro - consentirà a carabinieri e vigili di allontanare gli individui «sospetti». In realtà i bivacchi vietano solo le situazioni potenzialmente pericolose: chi si siede sulla panchina a mangiarsi serenamente un panino non ha nulla da temere.













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