Apple non si piega all’esposto trentino: «Non paghiamo»

La società Usa all’Antitrust: «Adeguate le nostre garanzie». Biasior del Centro consumatori: ma ora rischia sospensioni


di Luca Marognoli


TRENTO. Il Centro consumatori di Trento ha punto sul vivo il gigante Apple, che ora rischia nuove sanzioni da parte dell'Antitrust per non aver ottemperato all'obbligo di offrire in modo chiaro e gratuito una garanzia di due anni a chi acquista i suoi prodotti elettronici.

L'autorità di garanzia per la concorrenza e il mercato aveva già inflitto una multa da 900.000 euro ad Apple lo scorso dicembre, dopo l'azione promossa dal centro di via Petrarca, per mancata informazione sulla legislazione italiana in materia di obbligo della garanzia biennale da parte del venditore. La condanna era stata confermata nel maggio scorso dal Tar del Lazio.

Nelle ultime settimane i nuovi sviluppi. Prima l'Authority ha dichiarato che Apple non aveva ancora ottemperato ai suoi obblighi, avviando un nuovo procedimento per l'eventuale irrogazione di una sanzione pecuniaria fino a 300.000 euro e la sospensione temporanea dell'attività.

Subito dopo, la contromossa della società di Cupertino, che ha affidato all'agenzia Reuters la sua replica: «Abbiamo introdotto un numero di misure per venire incontro alle preoccupazioni dell'autorità italiana e non siamo d'accordo con le ultime osservazioni» del regolatore. Sul sito italiano della “mela morsicata” si precisa che tutti i prodotti acquistati da Apple “sono coperti dalla garanzia legale del venditore prevista dal Codice del Consumo” e che “in aggiunta, i prodotti a marchio Apple beneficiano della garanzia limitata Apple e possono beneficiare dell’AppleCare Protection Plan”, che è un'estensione opzionale, di due o tre anni a seconda del prodotto.

Il base allo stesso “Codice del Consumo” - prosegue la spiegazione - “i consumatori italiani hanno fino a 26 mesi per denunciare al venditore un difetto del prodotto esistente al momento della consegna dello stesso. Si presume che i difetti che si manifestano nei primi 6 mesi dalla consegna del prodotto esistessero già al momento della consegna”.

Intanto il centro consumatori di Trento sta alla finestra, ma è pronto ad alzare il tiro. «Siamo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di Apple per poi intraprendere un'azione di classe», dice il direttore Carlo Biasior. «Tecnicamente basta anche un solo consumatore: noi ne abbiamo già raccolti una decina e partiremo con quelli. Se l’azione sarà ammessa dal tribunale delle imprese, verrà pubblicizzata attraverso i media per dare la possibilità ad altre persone di partecipare». Qualcuno potrebbe chiedersi perché Apple non adempia. «Posso fare solo supposizioni», afferma Biasior. «Credo che ritenga che l'impianto vada bene. Evidentemente la cosa non la preoccupa da un punto di vista economico. Più incisiva e cogente sarebbe la misura della sospensione di un mese dalla vendita. Vedremo come si evolverà la vicenda. Nel frattempo i consumatori possono fare riferimento a noi per far valere la legge sulle garanzie e ottenere il rimborso di quanto pagato per il prolungamento non dovuto».

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