Alunni in «punizione», negata la gita scolastica

Al Sacro Cuore 7 ragazzini di seconda media resteranno a scuola. La preside: «Decisione condivisa con le famiglie». Ma c’è chi protesta



TRENTO. Tre classi delle medie in viaggio d'istruzione tra Ferrara e Ravenna. Ma per alcuni alunni niente gita scolastica insieme ai compagni: resteranno a scuola, due giorni sui banchi, con un “progetto formativo” specifico che è stato pensato per loro. Di fatto, in punizione. Qualcuno per motivi disciplinari, qualcun altro per aver dimostrato una scarsa motivazione.

Succede all'Istituto comprensivo del Sacro Cuore. Oggi le tre classi partiranno alla volta dell'Emilia Romagna, per una due giorni tra i lidi di Ferrara, i mosaici di Ravenna, e una visita ad un'impresa che stampa tessuti, per vedere dal vivo ciò che si è studiato durante l'anno. Ma 6-7 ragazzini questa mattina non sono saliti sul pullman. E alcune famiglie non hanno approvato questa scelta della scuola.

La preside Carola Dall’Orto si stupisce: «Non è la prima volta che accade, è stata una decisione presa dal consiglio di classe e condivisa con le famiglie degli studenti ancora un mese fa, abbiamo incontrato ogni genitore. È stato spiegato anche ai ragazzi, in classe. Pensavo che fosse un fatto superato». Non tanto, visto che la notizia è arrivata al giornale: pare che la scelta di lasciare a casa diversi alunni abbia suscitato la reazione di alcune famiglie, che l’hanno ritenuta esagerata e per protesta avrebbero pensato a loro volta di non mandare i propri figli in viaggio. Al telefono, di domenica, all’Istituto Sacro Cuore risponde la vicepreside: «Non ci interessa parlare di questi pettegolezzi», dichiara secca suor Annalena Stella. Ma la preside Dall’Orto ci tiene invece a spiegare le motivazioni che hanno indotto la scuola a prendere questa decisione così severa: «Le ragioni sono diverse, ci sono ragazzi che non partono per motivi disciplinari, altri perché hanno dimostrato nel corso del tempo poca motivazione. Posso capire che spiaccia, ma noi abbiamo avuto dispiaceri più gravi. Per questi ragazzi è stato progettato un intervento diverso, anche queste sono occasioni formative. E comunque la scuola si prende la responsabilità della sua scelta».

E che questa scelta educativa non sia un’eccezione al Sacro Cuore lo dimostra un altro recente episodio, questa volta in una classe di seconda elementare. I bambini sono stati portati in gita al Museo degli usi e costumi di San Michele all’Adige: quando qualche settimana dopo si è trattato di andare a visitare le Cantine Ferrari, due alunni, accusati di non essersi comportati bene durante la precedente uscita, sono rimasti a scuola a fare i compiti. (ch.be.)
 


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