Allarme rabbia, ripartono i vaccini

Polpette a base di farina di pesce nei boschi del Trentino e nel fondavalle contro la rabbia che colpisce soprattutto le volpi. Sono circa 128 mila le esche destinate al Trentino. Le zone più colpite sono Mazzin, Campitello di Fassa, Transacqua e Mezzano


Sandra Mattei


TRENTO. Da oggi i boschi del Trentino e il fondavalle saranno bombardati da una particolare arma, polpette a base di farina di pesce. È la nuova fase della campagna di prevenzione antirabbica, programmata ciclicamente nelle zone a rischio diffusione della malattia che colpisce soprattutto le volpi. Si tratta di circa 128 mila esche destinate al Trentino.

Le zone più colpite sono nel Nordest, perché la diffusione della malattia in Italia, dopo dieci anni di assenza, è arrivata dall'Est Europa. Il maggior numero di volpi positive si è registrato in provincia di Belluno: 179 casi. Segue il Friuli Venezia Giulia con 14 casi, il Trentino con 7 (a Mazzin, Campitello di Fassa, Transacqua e Mezzano) e l'Alto Adige con 5. L'allarme è scattato alla fine del 2009, quando è partita la prima campagna preventiva, la seconda si è tenuta tra aprile e giugno di quest'anno e ora c'è la terza.

Da oggi, dunque, sarà interessato alla distribuzione dei vaccini il territorio a est dell'Adige, fino al 31 agosto, data in cui si passerà al Trentino occidentale, fino al 18 settembre. E' bene sapere che la rabbia è una malattia virale e il virus si trasmette attraverso la saliva degli animali infetti. Si può trasmettere sia agli animali domestici che all'uomo, attraverso il morso di animali ammalati. Visto che i sintomi della rabbia non sono immediatamente visibili e considerato il fatto che la malattia non si cura, ma si previene con il vaccino, in questo periodo i proprietari di cani dovranno tenerli al guinzaglio, sia per evitare che ingeriscano le esche, sia per prevenire eventuali morsi di volpi malate. Non solo, anche gli animali domestici, da quando si sono manifestati i primi casi di rabbia, hanno dovuto ricorrere alla vaccinazione. In Trentino, conferma Franco Chin, responsabile del Servizio veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale, la campagna di vaccinazione dei cani si è conclusa entro il 31 marzo, anche se al momento non sono a disposizione dati per capire se ci sono zone più o meno efficienti. A distanza di un anno, i proprietari dei cani dovranno fare il richiamo.

«In Trentino - chiarisce il dottor Chin - non si sono registrati casi di contagio da volpe a cane, ma la prevenzione dovrà essere costante, fino a quando la rabbia non sarà debellata. Oltre ai cani, è necessario vaccinare anche gli animali al pascolo, come mucche, pecore e capre. Per i gatti non è obbligatoria, ma a discrezione dei proprietari».
E' bene sapere che le esche lanciate in questi giorni dagli elicotteri (che garantiscono una densità al suolo di 25 esche in pianura e 30 in montagna a chilometro quadrato per un totale di circa 128 mila pezzi) hanno forma di parallelepipedo, sono a base di farina di pesce e contengono il vaccino racchiuso in una capsula di plastica. Se il cane dovesse ingerirle, ci si deve rivolgere al proprio veterinario. Come spiega il presidente dell'ordine dei veterinari, Alberto Aloisi: «Non ci sono controindicazioni per i cani, ma un controllo va fatto, perché le reazioni al vaccino sono soggettive».

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