sanità

«Allarme invecchiamento, la vera sfida del Trentino»

Il popolo degli ultra 65 enni è aumentato dell’8% in cinque anni, nascite in calo. Il direttore dell’azienda sanitaria Flor ai sindaci: «Prepariamoci a nuovi scenari»


di Andrea Selva


TRENTO. Per ogni 100 giovani trentini ci sono 128 anziani e il rapporto sarà sempre più sbilanciato verso la terza età. Attualmente un trentino su cinque ha più di 65 anni e parliamo di un gruppo di circa 110 mila persone che solo negli ultimi 5 anni è aumentato dell’8 per cento, con un incremento che nei prossimi anni continuerà a una velocità dell’1,5 per cento. E guai a chiamarli anziani (termine che una volta era accettabile dai 65 anni in su) perché tutto è cambiato, ma se prendiamo in considerazione i trentini che hanno più di 80 anni (sicuramente anziani) scopriamo che sono - anch’essi - un gruppo in costante aumento.

Ecco le cifre che il direttore dell’azienda sanitaria, Luciano Flor, ha presentato nei giorni scorsi ai sindaci trentini. Loro volevano avere notizie sulla rete ospedaliera del Trentino, premevano per avere anticipazioni sulla riforma dei punti nascita (a proposito: mentre gli anziani aumentavano del 10% i nuovi nati calavano del 4%) ma Flor ha spiegato che la nuova (e difficile) sfida è questa: occuparsi della popolazione (sempre più numerosa) che ha più di 65 anni e che - dato fornito dall’azienda sanitaria - impegna il 70 per cento delle risorse destinate alla sanità trentina: «I tempi sono cambiati - ha detto il direttore dell’azienda sanitaria - e non c’è solo il problema di intervenire sugli ospedali, dove comunque i pazienti acuti soggiornano per pochi giorni, ma di occuparci della popolazione della terza età in continuo aumento e che richiede un grande impegno».

Un’indicazione contenuta anche nel Piano per la salute predisposto dalla Provincia di Trento che considera il progressivo invecchiamento della popolazione come una delle sfide del welfare Trentino.

Ma l’invecchiamento - brutta parola - va visto in chiave positiva: i nostri bambini possono sperare di vivere fino a 80 anni (i maschietti) e 85 (le femminucce) rispettivamente 7 anni e 5 anni in più rispetto ai trentini nati all’inizio degli anni Novanta. E chi ora arriva a 65 anni può (statisticamente) sperare di viverne altri 19 (gli uomini) oppure 23 (le donne). Detto questo l’obiettivo (dichiarato) della Provincia e dell’azienda sanitaria è di fare tutto ciò che è possibile - partendo con grande anticipo rispetto alla vecchiaia - perché gli anziani stiano bene (e fuori da ospedali e case di riposo) il più a lungo possibile: l’unico modo perché il sistema possa reggere.

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