la fuga

Alla ricerca della Punto blu con i tabulati

Pool composto da mobile e reparto operativo per trovare l’automobilista che ha investito e ucciso Fabio Cappelletti



TRENTO. Una Fiat Punto, prima serie, blu, con cinque porte, prodotta fra il 1993 e il 1999. Questo è l’identikit dell’auto pirata che lunedì sera ha investito e ucciso il dotto Fabio Cappelletti, medico di famiglia, osteopata e omeopata di San Michele. Il punto sulle indagini è stato fatto ieri mattina davanti al procuratore capo Marco Gallina cointestatario dell’indagine assieme al sostituto Licia Scagliarini. Un incontro per definire le prossime mosse che coinvolgono ora nelle indagine - oltre alla polizia stradale che è intervenuta sull’incidente mortale - anche la squadra mobile della polizia (diretta da Salvatore Ascione) e il reparto investigativo dei carabinieri (comandato dal capitano Andrea Oxilia). Un «pool» che ha dato il via ad una serie di accertamenti specifici della polizia giudiziaria. E quindi saranno scandagliate le banche dati non solo trentine ma anche delle province limitrofe per avere il numero esatto delle Punto blu (prima serie con cinque porte) immatricolate. Dati che saranno uniti a quelli che arriveranno dall’analisi della cella telefonica della zona dove è avvenuto l’incidente, ossia all’inizio dell’abitato di San Michele al momento dell’investimento, dell’impatto fra l’auto pirata e il medico che stava tornando a casa. Momento che è stato fissato fra le 19.10 e le 19.15, presumibilmente alle 19.12.

Dei riferimenti ci sono già è sono quelli che arrivano dalle analisi delle telecamere. Dei primi riscontri che stanno costruendo il mosaico che porterà all’identificazione del pirata. Altro dato certo è che la macchina, la Punto, ha riportato danni. Ha perso lo specchietto laterale sinistro che è stato trovato sull’asfalto assieme a pezzi del fanale e ci sono danni anche alla carrozzerie. Fatti che indicano come l’automobilista non può non essersi accorto dell’impatto.

Le forze dell’ordine sono anche sempre pronte a raccogliere le testimonianze di chi può fornire informazioni sia sull’incidente ma soprattutto sulla macchina che è ricercata. Informazioni che possono essere date chiamando il 112 o il 113. E c’è anche l’appello del dirigente della squadra mobile, Salvatore Ascione: «Chiunque sappia qualcosa sull'incidente o sulla macchina che stiamo cercando si faccia sentire, e all'autore del fatto rivolgo l'invito è a costituirsi perché quando lo rintracceremo noi le conseguenze saranno notevolmente più gravi». Ossia se la persona si presenterà spontaneamente, non sarà arrestato. Manette che invece scatteranno nel caso l’automobilista venga rintracciato dagli investigatori. Intanto la procura ha deciso di far eseguire l’autopsia sul corpo di Fabio Cappelletti per avere ulteriori informazioni sulla dinamica. (m.d.)

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