TRENTO. Altro che arrampicare in armonia con la natura: chi si allena alla falesia della Vela di Trento ora si ritrova una piccola discarica proprio alla base della parete. Nel piccolo prato dove gli scalatori si attrezzano e dove si fa sicura a chi arrampica, sono stati abbandonati una decina di sacchi neri, contenenti rifiuti - sembrerebbero resti di pavimentazione stradale, alcuni dei quali semibruciati. Parte dei rifiuti sono sparsi per terra, e davvero non è un bel vedere. E dire che la discarica sarebbe poco oltre; qualcuno ha avuto la bella idea non solo di abbandonare all'aperto i sacchi, ma addirittura di lasciarli in un luogo frequentato da passeggiatori ed alpinisti. La falesia della Vela non ha fortuna, non c'è altro da dire. Il luogo - poco a nord della frazione di Vela - è stato uno dei primi ritrovi storici degli arrampicatori di Trento, su queste pareti si allenavano ed aprivano vie nomi divenuti poi famosi nell'alpinismo. In seguito è decaduto, soprattutto perché la strada che conduceva alla discarica di Ischia Podetti ci passava proprio sotto, e chi faceva sicura si ritrovava a tu per tu con i camion. Poi la strada è stata chiusa al traffico, e lentamente gli alpinisti hanno ripreso possesso del luogo. Nonostante i vicini capannoni, è ridiventata frequentata, soprattutto d'estate (da metà pomeriggio è all'ombra), molti giovani si danno appuntamento qui. Tuttora, in queste settimane autunnali, la mattina ci sono diversi appassionati che arrampicano. Nei mesi scorsi è stato aperto un intero nuovo settore, ed altre vie sono state sistemate. Peccato che invece chi arriva alla parete si ritrova, proprio nel settore più frequentato e facile, proprio dove ci sono alcuni sassi per sedersi e fare fare due chiacchere tra una via e l'altra, un ammasso di rifiuti. (ms)