All’ex Italcementi  nuovi controlli su ciminiere e roccia 

Piedicastello, nell’incontro pubblico il geologo Raffaelli: «Le torri sono a rischio crolli per il vento e la caduta massi»


di Daniele Peretti


TRENTO. Inizieranno lunedì i lavori di bonifica dell’area ex Italcementi; mentre riprenderanno a febbraio quelli della rotatoria di Piedicastello in modo tale che entrambi i cantieri possano chiudersi a ottobre. L’intervento di bonifica costerà complessivamente 741.440 euro e la difficoltà maggiore riscontrata è stata quella della mancanza del destino d’uso dell’area. Infatti, è stato spiegato nel corso del pubblico incontro che si è tenuto giovedì sera in Via Papiria presso la sala circoscrizionale, il grado di rischio dell’inquinamento è rapportato al destino dell’area. Per evitare problemi l’intervento si baserà su un ipotetico futuro destino d’uso di verde pubblico e residenziale, corrispondente al massimo livello d’intervento. «L’area ex Italcementi – ha detto il geologo Raffaelli – è stata esaminata in due occasioni. Nel 2008 i primi carotaggi nel terreno e i primi esami delle acque e della falda che hanno evidenziato sei punti critici inquinati da metalli e idrocarburi. Il resto del sito sarebbe stato idoneo per insediamenti industriali, commerciali o terziari. Nel 2013 la seconda valutazione che ha individuato due aree rosse: una verso Via Papiria e l’altra verso la Motorizzazione. In una terza sono stati individuati rifiuti interrati e ci saranno da rimuovere cinque cisterne che erano adibite a deposito di carburante». Tecnicamente la bonifica avverrà con la copertura di questa superficie con 55mila metri cubi di terreno non inquinato che verrà scaricato al ritmo di mille metri cubi al giorno a flusso continuo che andranno a creare circa 50 cumuli. Il terreno, seppur certificato, verrà ulteriormente esaminato prima di essere messo a dimora.

Il suo posizionamento comporterà un aumento di livello delle aree inquinate, di circa un metro rispetto allo stato attuale. In tutto saranno necessarie 35 settimane lavorative. Nessuna certezza invece, per il futuro delle ciminiere: «Saranno tenute sotto costante controllo – ha proseguito Raffaelli – con degli anenometri. Il rischio è il crollo a causa del vento e quello che dobbiamo capire è il livello di resistenza. Presteremo massima attenzione anche alla fascia sottostante la montagna, durante la messa in sicurezza della parete, rispetto alla caduta massi. Non ci saranno operai a terra, ma solo a bordo di mezzi con cabine rinforzate». Quello di giovedì sera è stato il primo incontro pubblico di una serie che coinvolgerà la popolazione sul progetto complessivo che interesserà tutta la Destra Adige. Durante i lavori di bonifica l’accesso dei mezzi pesanti sarà dalla tangenziale in modo tale da preservare l’abitato di Piedicastello. Lunedì i lavori inizieranno col terreno ancora umido, quindi senza il rischio di sollevare polvere; nel caso si dovesse seccare e quindi causare delle dispersioni di polveri, sarà utilizzato un nebulizzatore per mantenere la terra bagnata.













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