Al successore di Flor contratto di cinque anni

Pubblicato il bando: tempi stretti, domande entro il 12 febbraio. La commissione potrà nominare un consulente. A Debiasi stipendio di 15.833 euro al mese


di Chiara Bert


TRENTO. Il nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria, che prenderà il posto del dimissionario Luciano Flor, avrà un contratto di cinque anni come il suo predecessore, come previsto dalla legge provinciale, a prescindere dalla nuova normativa statale che introdurrà l’albo nazionale dei manager della sanità in cui le Regioni (e le Province autonome) dovranno “pescare” i vertici delle aziende sanitarie. Lo prevede la delibera con cui la giunta, venerdì scorso, ha approvato il pubblico avviso per la scelta del successore di Flor: una scelta in nome dell’«opportunità di mantenere con il nuovo direttore la continuità per i 5 anni previsti dalla normativa provinciale». La giunta dunque sceglie la via trentina dopo aver constatato - come ha spiegato l’assessore alla salute Luca Zeni - che per vedere l’albo nazionale bisognerà verosimilmente attendere fine anno, tempi giudicati «incompatibili con l’urgenza» di garantire un vertice all’Azienda trentina.

L’esecutivo stringe i tempi: il bando durerà meno di un mese. Venerdì in conferenza stampa Zeni aveva detto che la «finestra» temporale in cui presentare le domande di candidatura sarebbe andata da lunedì 18 gennaio al 18 febbraio, in realtà - bando alla mano - la scadenza è stata fissata alle ore 12 di venerdì 12 febbraio 2016. Termini perentori, viene sottolineato, pena l’irrecivibilità della domanda. Non troppo severi i requisiti di ammissione: diploma di laurea ed esperienza almeno quinquennale nella direzione di enti, aziende, strutture pubbliche o private di media o grande dimensione, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie.

Per selezionare il nuovo direttore la giunta di avvarrà di una commissione consultiva che valuterà i curricula dei candidati, con l’obiettivo - si legge nella delibera - di rendere compatibile «la discrezionalità consentita dalla legge» (sarà la giunta a scegliere il nome) con «le esigenze della massima obiettività e trasparenza». La commissione sarà composta da un massimo di quattro esperti, sia interni che esterni alla Provincia, i quali - benché esperti - potranno in aggiunta avvalersi di una consulenza di supporto. Gli esperti dovranno verificare la rispondenza dei curricula ai requisiti richiesti e predisporranno una rosa di nomi considerati in possesso dei migliori requisiti, svolgendo anche dei colloqui individuali per acquisire altre informazioni.

Nel 2010 la commissione, su una trentina di candidature, ne selezionò una decina tra cui la giunta scelse Flor. Dopo le sue dimissioni - ha detto l’assessore Zeni - in Provincia sono già arrivati degli interessamenti per il posto di direttore generale, che - lo ricordiamo - è la poltrona meglio pagata d’Italia nelle Aziende sanitarie. La giunta ha infatti confermato il compenso: ridotto lo stipendio base (da 190 mila a 175 mila euro), ma aumentato il premio di risultato (da 38 mila a 52.500 euro massimi), il totale passa da 228 mila a 227.500 euro. Si vedrà entro poche settimane quanti saranno a farsi avanti. Intanto Franco Debiasi, nominato dalla giunta “reggente” dal 1° febbraio fino alla nomina del nuovo direttore generale, percepirà un’indennità mensile di 15.833 euro lordi, la stessa di Flor.

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