il caso 

Al Parco Lung’Adige Braille barbecue e falò notturni

TRENTO. Accendere dei fuochi nei parchi pubblici della città oltre ad essere proibito è anche pericoloso. Basta una disattenzione o semplicemente non spegnere alla perfezione le braci che il fuoco...



TRENTO. Accendere dei fuochi nei parchi pubblici della città oltre ad essere proibito è anche pericoloso. Basta una disattenzione o semplicemente non spegnere alla perfezione le braci che il fuoco può riprendere vigore. Durante la stagione estiva la scelta è caduta sul parco di Lung’Adige Braille “Giardino Massimiliano I d’Asburgo”, dove specialmente nel fine settimana, gruppi di persone si ritrovano nei punti pic-nic portandosi dietro un barbecue, una volta acceso il fuoco con l’indispensabile pazienza, la grigliata è servita. Si fa festa all’ombra dei rigogliosi alberi del parco, mangiando e bevendo. Attorno al tavolo da pic nic sul lato ovest del parco, si sono riuniti gruppi anche di venti persone: famiglie che hanno festeggiato compleanni addobbando con bandierine e palloncini gli alberi; ragazzi ed anche un gruppo di giovani di colore. Una situazione surreale che non è sfuggita ai frequentatori del parco che hanno segnalato la situazione insolita alla polizia locale.

La preoccupazione nasce non solo dal ripetersi di questi eventi proibiti per quanto riguarda l’accensione di fuochi in parchi pubblici, ma anche perché i barbecue vengono accesi a ridosso di cespugli e alberi creando situazioni potenzialmente a rischio, specialmente in estate quando la vegetazione è secca. Non solo. Chi non ha subito il fascino di una serata passata attorno ad un falò? In Lung’Adige Braille si può fare anche quello, basta cambiare zona. Ci si sposta vicino al tavolo da ping pong che si trova in una parte più marginale rispetto ai tavoli ed anche più appartata, il fuoco lo si accende direttamente a terra e la serata passa bevendo birra e ascoltando musica. Il mattino dopo? Ceneri a terra, erba bruciata come documentato dalle foto, con contorno di lattine e bottiglie vuote. Decisamente bello e suggestivo, ma può bastare poco perché il fuoco allarghi il proprio raggio, alimentandosi con arbusti e rami secchi, creando una situazione difficile da controllare anche perché il parco è senza acqua a parte quella poca che esce dalle fontane. Quello di Lung’Adige Braille è un parco molto verde quindi non facilmente visibile, si confida quindi nel controllo più frequente da parte dei vigili . (d.p.)













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