Al Centro faunistico è nato il primo capriolo

Pellizzano, nell’area dell’Asuc (inaugurata nel 1999) c’è un nuovo, piccolo ospite Per gli Usi civici anno speciale: scelti dall’Ue per un test sulla gestione del bosco



PELLIZZANO. Era un evento atteso da tanti anni, da quando, nel 1999, fu aperto dall’Asuc di Pellizzano il centro faunistico in un’area di tre ettari a ridosso del lago dei caprioli. Una decina di giorni fa è nato il primo cucciolo di capriolo. Il sesso? Per ora niente fiocco azzurro o rosa, «perchè - spiega Angelo Tomaselli, presidente dell’Asuc di Pellizzano -non è ancora possibile avvicinare il piccolo e distinguere il sesso. In quell’area ospitiamo ungulati che hanno avuto problemi e fino ad oggi non si erano mai riprodotti. Finalmente, quest’anno è arrivato il primo cucciolo». Con il piccolo, il numero di caprioli nell’area faunistica sale così a quattro. E c’è da scommettere che quest’estate diventerà la star di tutti i visitatori.

Ma questa è solo l’ultima di una lunga serie di soddisfazioni che gli usi civici di Pellizzano stanno raccogliendo in questo periodo. Quest’anno, infatti, è stata finalmente terminata, dopo tre anni di lavori ed un investimento di 470 mila euro (coperti dalla Provincia grazie al Piano di sviluppo rurale) la ristrutturazione di Malga Alta, che a giugno tornerà ad essere operativa con la produzione e vendita di prodotti caseari gestita ormai da 18 anni dalla famiglia Daprà.

Sempre legato a Malga Alta, è il sentiero delle Coste, un percorso di grande suggestione che parte dal lago dei Caprioli, porta a Malga Alta e, quindi, a Marilleva e al rifugio Artuik. Grazie al finanziamento del Progetto Leader (101.773 euro su 171.500 complessivi), l’Asuc di Pellizzano provvederà alla completa riqualificazione.

Altro motivo di orgoglio per l’Asuc di Pellizzano, è il fatto di essere stata prescelta dall’Unione Europea come area-test per quanto riguarda la gestione del patrimonio boschivo (progetto NewFor, New Technologies for Forest Management). Una scelta non casuale, perchè - spiega ancora il presidente Angelo Tomaselli - sul territorio dell’Asuc la selvicoltura viene applicata con l’utilizzazione delle teleferiche: «Un metodo rispettoso dell’ambiente, perchè durante il trasporto non vengono rovinati alberi e non vengono utilizzati mezzi meccanici». Tutto questo anche con buoni risultati economici.

Sempre a proposito di gestione del patrimonio boschivo, l’8 giugno Pellizzano ospiterà un convegno che avrà come tema la presentazione del progetto «Peccete e lariceti montani e altimontani». Uno studio - si legge in una nota dell’Asuc - fortemente voluto e sostenuto dal direttore del servizio forestale del distretto di Malè, Fabio Angeli.













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