L'EMERGENZA

Al Brennero le prime tende per i profughi

Saranno montate entro 48 ore, l'altra notte 120 persone hanno dormito all'aperto



BRENNERO. Cresce il numero di migranti che rimane impigliato nelle maglie del blocco austriaco e tedesco.  Entro un paio di giorni verranno montate le prime tende al Brennero. Venerdì sera erano circa 120 le persone che hanno trascorso la notte all’addiaccio in stazione al valico, sulle panchine o nella saletta di accoglienza, e pochissime quelle che hanno accettato l’invito a sostare per qualche ora nella struttura messa a disposizione dalla Provincia a un centinaio di metri dalla stazione.
Centoventi persone alle quali si sono aggiunti altri cento migranti tornati indietro da Innsbruck, respinti e riaccompagnati dalla gendarmeria austriaca. Gendarmeria che, come preannunciato dalle autorità estere, ha intensificato i controlli e fatto arrivare i rinforzi sia per le pattuglie trilaterali che per le guardie di frontiera. E proprio con i rinforzi è arrivato anche un “cambio di marcia” delle divise austriache, che con apparente casualità hanno preso l’abitudine da qualche giorno ad arrivare anche tre ore prima della partenza del treno da scortare, e quindi dell’entrata formale in servizio, per trascorrerle “passeggiando” in banchina davanti ai treni (anche quelli non soggetti all’accordo trilaterale, come i regionali) senza particolari interventi (che sarebbero fuori giurisdizione e non autorizzati) ma a tutti gli effetti agendo come fattore dissuasivo per i migranti che avessero intenzione di salire a bordo.
Un’impostazione, questa, che cammina sul filo della legalità e dei trattati internazionali per almeno due ragioni: primo perché le scorte trilaterali non prevedono attività a terra, secondo perché una volta fotosegnalati e in possesso del titolo di viaggio, i migranti acquisiscono il diritto di muoversi liberamente sul territorio nazionale, e di conseguenza anche quello di salire sui treni regionali che li lasciano ad un passo dal confine austriaco.
Una volta varcato il confine, però si troverebbero nella giurisdizione austriaca che avrebbe in quel caso, e in virtù degli stessi accordi internazionali, il potere di metterli su un pullmino e riconsegnarli al commissariato di Brennero.
In sostanza, con l’arrivo anticipato in banchina, i gendarmi tentano di filtrare il lavoro dei loro colleghi oltreconfine, anche per alleggerire la pressione che le autorità austriache ricevono dall’altro lato del Paese, dove già è in fase di allestimento la prima tendopoli per i profughi che riescono a passare e vengono bloccati al confine tedesco.
Situazione che, fatte le dovute proporzioni, sta per ripetersi anche in territorio italiano. Con le prime tende della Protezione Civile, infatti, si verificheranno le condizioni che i sindacati di polizia avevano paventato nelle scorse settimane. Una volta formatasi una stanzialità, anche se ridotta solo ad alcuni giorni, si renderanno necessari interventi non più di solo controllo del traffico sui treni, ma di ordine pubblico, rendendo necessari ulteriori sforzi di controllo
e supervisione degli attendamenti.
Una ulteriore difficoltà arriva poi dal rifiuto da parte dei migranti di spostarsi in strutture di accoglienza esterne o comunque “distanti” dai binari, per timore di finire in uno stallo che impedisca loro di salire sul primo treno.
 













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