Agitu, la sociologa etiope casara in val dei Mocheni

Malga Pletzen sembra il film “La prima neve”: Ideo si è laureata a Trento È tornata a casa, ma là non ha potuto lavorare. Ora alleva capre e fa il formaggio


di Roberto Gerola


FIEROZZO. Malga Pletzen in Valcava si trova a quota 1.650 metri circa ed è aperta dal 2002: un gioiello nel verde di boschi e prati voluto dall’allora sindaco Diego Moltrer, scomparso 17 mesi, a 47 anni, mentre ricopriva la carica di presidente del consiglio regionale. Stalla, caseificio e poco sopra l’agritur. E soprattutto un “casaro” anzi, una “casara” d’eccezione: una ragazza etiope. Si tratta di Agitu Ideo di Adis Abeba.

«Ho studiato sociologia a Trento - ci racconta- sono tornata al mio Paese con tutta l’intenzione di aiutare il mio popolo, ma lì ho trovato qualche difficoltà, e allora sono dovuta ritornare in Italia e in Trentino in particolare. Forse non ero ben vista proprio perché avevo studiato e la condizione femminile lì non è delle migliori». La sua “storia” è tutta qui: poche parole ma con un significato enorme.

In Trentino ha trovato amici e persone che l’hanno aiutata. Così è diventata pastora di capre in Val di Gresta. Ha messo su un’azienda ed è considerata una “celebrità” nel suo settore tanto da essere intervistata da quotidiani e riviste e soprattutto chiamata a rappresentare il Trentino al Salone internazionale del gusto di Torino. Nell’azienda “La Capra Felice” (una settantina di capi) produce formaggi bio che vende nei mercatini a Trento e Rovereto. Nell’ambiente è conosciutissima tanto che è approdata, lei con le sue capre, a Malga Pletzen dopo aver ottenuto la gestione della struttura attraverso la società Star.

Agitu Ideo ne è socia insieme Adriano Moltrer (presidente Associazione Capre pezzate mochene, di Fierozzo), Giordana Cescatti (ha in gestione la “Kaserbisn Hitt” ai Prati imperiali), e Daniele Viliotti di Piné. Se lei si occupa di stalla e caseificio, Giordana gestisce l’agritur e Daniele si occupa del pascolo (e dei recinti) con Adriano a coordinare (ed aiutare) tutto e tutti.

Da qualche settimana, subito dopo aver vinto l’appalto bandito dal Comune (proprietario della struttura) e aiutati da altri hanno effettuato una pulizia generale, sistemando e aggiustando.

«Puntiamo molto su Agi (come viene amichevolmente chiamata, pronunciando però “Aghi”) perché ci sa fare veramente. A lei affidiamo anche 16 vacche - alcune sono in malga - che si uniranno alle sue 70 capre».

Nel caseificio, lunedì scorso, la prima “caselada” in malga prodotta da Agi: con latte di mucca e con quello di capra. »Ho condiviso subito al progetto mocheno, dice ancora la ragazza, perché ci credo così come gli altri». E Moltrer lo conferma: «Vogliamo promuovere il prodotto mocheno: formaggio soprattutto, ed altri derivati del latte. Nel contempo Giordana (che si avvarrà di alcuni collaboratori) ha la gestione dell’agritur per offrire soprattutto pietanze mochene con prodotti a km 0 e tipici appunto della valle».

Il discorso mira a realizzare un settore produttivo con il marchio “Bersntol”.

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