«Adesso siamo un po’ preoccupati a lavorare qui»

Il personale degli uffici presi di mira ha raccolto la solidarietà di molti politici e magistrati



TRENTO. «Certo che sono un po’ spaventato. Pensare che una bomba è stata messa proprio sotto la finestra del mio ufficio non mi fa certo piacere». Leopoldo Pinciroli lavora come autista e addetto alla posta per il Tribunale di Sorveglianza. E’ l’unico che ieri mattina, dopo l’attentato, ha dovuto cambiare stanza. L’ordigno ha mandato in frantumi i vetri del suo ufficio e divelto un pannello in legno. Più fortunata la sua vicina di stanza Roberta Nucida che ha raccolto anche la solidarietà del presidente della Provincia Ugo Rossi. Anche lei era piuttosto preoccupata come tutti gli altri 12 dipendenti amministrativi del Tribunale. Pinciroli spiega: «Certo lavorare in un clima come questo non rende sereni, però facciamo il nostro dovere». Sul luogo dell’attentato sono arrivati anche i magistrati in servizio nella sede principale. Tra di loro il sostituto procuratore generale Giuseppe De Benedetto e il presidente facente funzioni del Tribunale Guglielmo Avolio che si augura non vi siano un escalation: «Speriamo che non sia l’inizio di qualcosa di preoccupante, ma solo una sciagurata bravata. Certo, sono cose che non si possono sottovalutare. Sul posto in mattinata è giunto anche il commissario del Governo Francesco Squarcina che ha osservato gli effetti dell’attentato e ha visto da vicino l’ordigno usato. Sul posto anche il comandante dei vigili del fuoco Silvio Zanetti. I vigili sono intervenuti subito per i primi rilievi e poi hanno aiutato gli uomini della polizia scientifica che hanno provveduto a raccogliere gli elementi di prova.

A terra c’erano i frammenti di una bombola di gas da campeggio esplosa, oltre alla bombola da 15 litri che non è esplosa. Partendo da questi elementi gli inquirenti cercheranno di dare un volto agli attentatori che hanno decisamente alzato il tiro rispetto ad episodi analoghi del passato.













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