Addio Giorda, papà del Parampampoli

E' morto a 82 anni Giordano Purin, inventore del famoso digestivo



SPERA. La Valsugana ha perso un pezzo di storia, una istituzione. Se n'è andato Giordano Purin, il re dello storico rifugio Crucolo, l'inventore del "Parampampoli". Ad 82 anni, "El Giorda del Crucolo" come era chiamato, si è spento circondato dall'affetto della sua famiglia. Nato a Spera, era il capostipite di una generazione, i Purin, che in Valsugana hanno costruito la più grande attività imprenditoriale nel settore ricettivo e commerciale nell'agroalimentare. E Purin a Spera significa davvero Crucolo (crocchio).

Crucolo, appunto, il rifugio che la famiglia, detta "dei l'Osti" (degli osti), gestisce da due secoli, da inizio '800. Cominciò il nonno, poi il papà, ma fu Giordano, con la moglie Angelina, sposata più di 50 anni fa, che in quella baita, luogo d'incontro e sosta per pastori e boscaioli diretti in Val Campelle, vide un business. E un maso di 90 metri quadri a partire dagli anni '50, quelli del boom economico, lo trasformò in una struttura che oggi offre 280 posti a sedere. In Valsugana probabilmente non c'è nessuno che non vi abbia mai fatto visita, scendendo nelle cantine per assaggiare formaggi, affettati (tra cui il salame da guinnes di 45 metri e la forma di formaggio da 5 quintali) e sorseggiare grappa o vino. Un luogo di ritrovo per generazioni di giovani e meno giovani, dove mangiare, divertirsi, ascoltare musica e ballare.

Salgono con i pullman anche dal Veneto e dall'Emilia Romagna (dove 10 anni fa è sorto il ristorante "Amici del rifugio Crucolo"). E Giorda sempre li, con mestolo e pentolino, a passare fra i tavoli per servire il Parampampoli, fiore all'occhiello del Crucolo. Un liquore alla fiamma che nel 2010 ha compiuto 50 anni. È stato proprio lui, "Giorda", a inventarlo nel 1960, mescolando caffè, grappa, vino e zucchero, secondo una ricetta ancora oggi segreta. Passava tra i clienti intimoriti alla vista della fiamma con un pentolone da 6 litri. Un digestivo inconfondibile, che in tanti hanno provato a imitare senza mai riuscirci e che ha superato i confini del Trentino, grazie all'apertura del laboratorio di produzione e della Bottega a Lagarine a Scurelle, che oggi lo distribuisce in tutta Italia.

«La famiglia ha sempre pensato di ampliarne la produzione, ma Giorda aveva paura di fare il passo più lungo della gamba. Un giorno arrivò l'allora presidente provinciale Bruno Kessler che dopo averlo assaggiato disse a Giorda che quel prodotto avrebbe avuto successo. Da lì è iniziata la produzione su scala più ampia, cresciuta insieme al Crucolo», racconta l'ex sindaco di Scurelle Fiore Terragnolo. Il locale ora è gestito dai figli Quirino, Maria Antonietta e Danilo, e dai numerosi nipoti, ma fino a qualche giorno fa, sotto la sua supervisione nonostante la malattia che non lasciava più speranza. Il Crucolo era la sua vita, non riusciva a starsene lontano e chiedeva ai figli di portarlo su, almeno per qualche ora.  Ora piace immaginarlo mentre lassù allieta angeli e santi servendo loro il suo Parampampoli.













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