Addio a don Beppino Taufer, fondatore di Maso San Pietro 

Il lutto. Il sacerdote camilliano ha aperto nel 1985 la struttura di accoglienza psichiatrica a Pergine La coordinatrice Anesin: «Uomo innovativo e provocatorio, metteva la cura umana dei malati sopra tutto»


Fabio Peterlongo


Trento. «Era un uomo generoso e pionieristico nella cura umana dei pazienti con patologie psichiatriche». Così viene ricordato padre Beppino Taufer, scomparso ieri all’età di 70 anni al termine di una lunga lotta con la leucemia, con la quale ha convissuto per quindici anni. Nel 1985 padre Taufer aveva contribuito a fondare la comunità di Maso San Pietro a Pergine, negli stessi locali che avevano ospitato l’ospedale psichiatrico, chiuso pochi anni prima in seguito all’entrata in vigore della legge “Basaglia”. Dalle parole di chi l’ha conosciuto emerge il ricordo di un uomo dal profondo impegno, che non ha mai smesso di condividere le sofferenze dei suoi pazienti: «Quindici anni fa gli venne diagnosticata una forma di leucemia, ma non si allontanò mai dalla comunità, era malato tra i malati», ha spiegato padre Davide Negrini, cappellano dell’ospedale Santa Chiara e padre superiore dei Camilliani, ordine religioso dedito alla cura dei malati, di cui anche padre Taufer era parte. Padre Negrini ricorda la tenacia di padre Beppino: «Lo seguivo durante la chemioterapia, chiacchieravamo, era un bel momento di vita fraterna. Beppino era un gran combattente, si definiva persino un miracolato, perché tanti colpiti della sua stessa malattia non ce l’avevano fatta». La dottoressa Graziella Anesin, coordinatrice della comunità di Maso San Pietro, ricorda i serrati confronti con padre Beppino: «Era spesso provocatorio, molto innovativo nel pensiero, metteva la cura umana dei malati prima di tutto. Lo si vedeva anche negli ultimi anni quando, sebbene malato, non rinunciò mai a risiedere nella comunità». Una scelta motivata dalla profonda devozione di padre Beppino: «Come me era un camilliano, - spiega padre Negrini - E lo stesso San Camillo era stato malato, con una grave piaga nella gamba, che lo tormentò tutta la vita». La dottoressa Anesin ricorda come l’impegno di padre Taufer abbia svolto un ruolo importante nella nascita della comunità Maso San Pietro: «Negli anni Ottanta aprire una comunità per persone con malattia psichiatrica nella stessa struttura del vecchio ospedale psichiatrico, faceva preoccupare l’ente pubblico, ma la forza di volontà di padre Taufer e la sua capacità di interlocuzione intelligente fece la differenza».

I funerali verranno celebrati lunedì 11 gennaio alle 14 a Mezzolombardo dall’arcivescovo Lauro Tisi: «L’arcivescovo e padre Beppino avevano un legame personale profondo», ha sottolineato padre Negrini.













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