Acquarena all’ex ospedale Il «niet» del quartiere

L’assessore Castelli: «Area da considerare, assieme a quella di Mattarello» Ma il presidente Lombardo non ci sta: «Non vogliamo altro traffico»



TRENTO. Che sia un impianto antico lo dice l’“anagrafe” (fu costruito nel 1960), che necessiti di manutenzione lo dicono tutti. É quando si inizia a pronunciare la parola “centro acquatico” che le opinioni divergono. In maniera netta. L’assessore allo sport Paolo Castelli approfitterebbe dello spazio lasciato libero dal Santa Chiara per farci una struttura simile a quella di Bressanone, ma la Circoscrizione mette le mani avanti: «Attirerebbe traffico - dice il presidente Emanuele Lombardo -. Finché ci siamo noi, il progetto non passerà».

Partiamo dal riammodernamento: «L'impianto necessita di un intervento sostanzioso di ristrutturazione, che va affrontato», dice Castelli. «La mia intenzione è quella di utilizzare le risorse derivanti dal ridimensionamento della Casa dello sport (12 milioni già stanziati). L’ultima legge finanziaria della Provincia ha sancito questa possibilità: i fondi residui non possono essere usati per altri fini. Si sta ipotizzando quindi un intervento sul complesso delle Fogazzaro. Le linee portanti prevederanno la copertura della vasca olimpionica in modo da rendere utilizzabile l'impianto anche l'inverno e un intervento anche sulla vasca interna». Bisognerà comunque attendere qualche anno per passare dall’idea al progetto e poi al cantiere.

Quanto alla possibilità di creare ex novo un centro acquatico, «non è stata presa alcuna decisione perché bisognerà rapportarsi con la disponibilità economica», premette l’assessore. «Ho però una mia opinione: credo che il centro wellness, che prima poteva essere ritenuto sovradimensionato e soprattutto pericoloso perché attrattivo di traffico nella zona, vada riconsiderato con grande attenzione alla luce dello spostamento dell'ospedale, che richiederà una riqualificazione del territorio. Un ragionamento si può fare, anche se l'abbandono del progetto delle caserme a Mattarello potrebbe aprire degli scenari su una zona sportiva in quell'area».

Il presidente Lombardo però non ci sta: «Come gruppo di maggioranza siamo sempre stati coesi nel dire che le macchine vanno allontanate, non attirate. Per questo siamo nettamente contrari a un'“Acquarena”: strutture simili non devono essere fatte nel cuore della città. La Bolghera è già imbottigliata fra la montagna e viale Verona, che è divenuta un'arteria di grande traffico pur essendo di dimensioni limitate. Finché c'è questa maggioranza, un progetto simile non passerà mai». Sì invece a «interventi, anche importanti: se ci sono strutture bisogna mantenerle sempre manutentate perché offrano il miglior livello qualitativo. La copertura invernale sarebbe apprezzata, sia da chi è amante del nuoto sia dagli atleti e da una campionessa del livello della Dallapè, costretta ad allenarsi a Bolzano». (l.m.)













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