borgo

Acciaieria, accertate le emissioni di mercurio

Degasperi (M5S) interroga la Provincia sugli sforamenti. Gilmozzi conferma: «Per questo motivo a settembre abbiamo anche fermato a tempo la produzione»


di Franco Zadra


BORGO. Sospensione dell’attività a tempo determinato. E’ questo il provvedimento che la Provincia aveva assunto ancora lo scorso 6 settembre, nei confronti dell’Acciaieria di Borgo a seguito di un «marcato sforamento delle emissioni di mercurio». Un provvedimento che è venuto alla luce solo ora a seguito dell’iniziativa di Filippo Degasperi, consigliere provinciale del Movimento Cinque Stelle, che aveva presentato un interrogazione con risposta scritta (giunta appunto solo in questi giorni) da parte dell’assessore Gilmozzi, competente in materia. Ma facciamo un passo indietro.

Era il 25 agosto scorso quando il consigliere provinciale, Filippo Degasperi, attraverso appunto una specifica interrogazione in consiglio provinciale, lanciava l’allarme per «le emissioni di mercurio in aria registrate nei pressi dell'Acciaieria di Borgo Valsugana», rifacendosi a dei dati presentati da Legambiente dai quali risultava una quantità di metallo pesante immesso nell'atmosfera della Valsugana, addirittura superiore a quella di Porto Marghera.

«In data 6 settembre 2016 è stato avviato il procedimento di diffida e contestuale sospensione dell’attività per un tempo determinato», scrive il 7 dicembre nella risposta scritta, e molto articolata, l’assessore Mauro Gilmozzi, che però non precisa la specifica durata del provvedimento assunto nei confronti dell’azienda di Borgo.

Al primo punto di questa risposta, l’assessore Gilmozzi mette in evidenza che il Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti, al quale fa riferimento lo studio di Legambiente del 2010, «non sempre è rappresentativo delle emissioni realmente prodotte, in quanto i dati ivi riportati sono solitamente dedotti da misure discontinue, estendendone la rappresentatività a tutto il periodo di funzionamento dell’impianto nell’arco annuale, senza tener conto della possibile variabilità delle emissioni».

Ma l’assessore spiega anche che la verifica del rispetto del limite imposto per l’inquinante mercurio è stata effettuata dall’amministrazione provinciale in occasione delle ispezioni ordinarie, specificatamente previste nel Piano di monitoraggio e controllo con cadenza annuale, eseguite negli anni 2015 e 2016.

«Mentre i campionamenti – scrive Mauro Gilmozzi – effettuati nel 2015 hanno mostrato il rispetto del limite imposto dall’Aia, quelli effettuati nel corso del 2016 per il medesimo inquinante hanno invece messo in rilievo, nel terzo campionamento effettuato, il marcato superamento del limite».

Di questo superamento sono state date «comunicazioni all’autorità giudiziaria delle notizie di reato, e si sono assunti i conseguenti provvedimenti ripristinatori».

«I risultati delle analisi sono stati inoltre comunicati al sindaco e all’Azienda provinciale per i servizi sanitari».













Scuola & Ricerca

In primo piano