A22-Valdastico, il richiamo della Ue

I dubbi del Commissario alla concorrenza. Tosi: «Trento ha avuto l’in house, è in debito». Gilmozzi: «Non cambia nulla»



TRENTO. La Valdastico Nord torna prepotentemente in primo piano dopo tre mesi di silenzio dalle conclusioni del comitato tra Stato, Regione Veneto e Provincia di Trento, che ha prospettato una soluzione diversa dall'autostrada (di cui si parla da cinquant'anni), un collegamento di viabilità ordinaria tra Piovene Rocchette, Valsugana e valle dell'Adige.

Due le ragioni. La prima, rivelata ieri dal Fatto Quotidiano, riguarda l’intervento della commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, che in alcune lettere inviate al ministro Graziano Delrio avrebbe chiesto spiegazioni sulle concessioni autostradali più importanti, tra cui l’A22 e l’A4 Brescia-Padova, la cui proroga (scaduta tre anni fa) è legata all’impegno preso dall’allora ministro Lupi a realizzare il tratto nord della Valdastico che ora si ferma a Piovene Rocchette.

Il secondo fatto che ha riaperto il nodo PiruBi è che il colosso spagnolo Abertis, che due giorni fa ha annunciato l’acquisto del 51% delle quote di A4, ha subordinato l’accordo con Intesa, Astaldi e Tabacchi proprio al completamento della Valdastico. Il terzo incomodo - scrive Il Fatto - è la Provincia di Trento che ha ottenuto la proroga di 30 anni della concessione in house per l’A22 promettendo il sì alla Valdastico ma ora «fa melina» e non vorrebbe l’autostrada per non perdere traffico sull’Autobrennero.

Ma l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi non si scompone sui dubbi Ue né sui nuovi soci di A4: «L’Europa non può stupirsi dell’in house, ci siamo mossi dentro una norma europea di cui si è fatto un uso più diffuso dalla vicenda dei porti tedeschi, nulla di illecito». Quanto alle richieste di Abertis, «che l’A4 cambi soci non ci riguarda», taglia corto Gilmozzi, la nostra posizione non cambia, abbiamo sempre detto perché per noi la Valdastico Nord non sta in piedi». «Semmai - aggiunge l’assessore - certi ragionamenti ci confermano che la Valdastico è un concambio della concessione all’A4».

Sul caso è intervenuto ieri anche Flavio Tosi, presidente della Brescia-Padova: «Abertis è il primo player mondiale autostradale, hanno grande capacità gestionale - ha detto - il fatto che la proprietà sia in mano a un grande vettore tranquillizza sicuramente i soci». «La mia funzione è anche di tenere i rapporti con il governo, come abbiamo fatto in questi anni con risultati proficui. Grazie alla collaborazione e all'impegno straordinario del ministro Lupi, prima, e poi del ministro Delrio, siamo arrivati ad un risultato epocale: lo sblocco della Valdastico Nord. Ora c'è il passaggio formale al Cipe, ma le condizioni politiche ci sono ampiamente». «Ci sono state due convergenze - osserva Tosi - i governo ha perseguito con determinazione questo risultato, cosa prima non accaduta. Poi c'è stato il fatto che Trento e Bolzano hanno chiesto di avere la concessione diretta della A22. Il governo ha avuto un ruolo determinante nel convincere l'Europa, e a quel punto è chiaro che Trento è in debito. La contemporaneità di queste due cose ha aiutato, perché alla fine c'è stato un interesse collettivo».(ch.be.)













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