A22, il nodo dei soci privati Oggi occhi puntati su Roma

Trento. Nessun elemento di novità (come ampiamente previsto e annunciato) è emerso dall’incontro tecnico di ieri al ministero delle infrastrutture e dei trasporti tra i tecnici del ministero e l’ammin...



Trento. Nessun elemento di novità (come ampiamente previsto e annunciato) è emerso dall’incontro tecnico di ieri al ministero delle infrastrutture e dei trasporti tra i tecnici del ministero e l’amministratore delegato di a22 diego cattoni, accompagnato dal capo della segreteria di arno kompatscher matteo migazzi. oggetto del faccia a faccia fare il punto sull’accordo di programma tra governo e a22 per ottenere la concessione che dovrebbe sbloccare investimenti pari a 6,5 miliardi di euro che autobrennero è pronta a veicolare sul territorio. dentro questi 6,5 miliardi, 4 sono quelli del piano economico finanziario che prevede tutta una serie di opere che a22 si impegna a compiere come contropartita della concessione. e su questo, ieri, non sono state sollevate questioni. il vero tema è quello della liquidazione dei soci privati per arrivare finalmente a quella società totalmente pubblica che lo stato (e l’europa) chiedono per il via libera alla concessione. l’ostacolo è legato alle differenti valutazioni delle quote da liquidare dei privati che, di fatto, stanno bloccando la procedura. una delle ipotesi è che si possa modificare l’accordo di programma nel senso di consentire comunque la permanenza dei privati entro l’assetto societario ma ad una percentuale che non sia in grado di influire sulle scelte della governance. possibilità su cui stanno lavorando non solo gli uffici di a22, ma anche grossi studi legali che cercano di fornire interpretazioni giuridiche in grado di suffragare la tesi che può considerarsi In house anche una società con un quota irrisoria di privati nella propria compagine. temi tecnici ma soprattutto politici perché la prima e ultima parola spetterà ai soci pubblici di a22 e al mit. ecco perché l’incontro di oggi tra fugatti, kompatscher e la ministra de micheli diventa determinante.













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