A22, corsa alla poltrona Staffetta Girardi-Olivieri

Serve la quinta donna: fuori Armani, l’Upt gioca la carta di Angela Esposito Oggi giunta provinciale e regionale: la partita con Bolzano è anche sulle deleghe


di Chiara Bert


TRENTO. Usando il lessico parlamentare, Ugo Rossi pone la fiducia sul nome dell’avvocato Andrea Girardi, ex commissario della LaVis e suo uomo di fiducia, per la presidenza dell’A22. Ma dopo il blitz di due settimane fa in giunta regionale, gli alleati presentano il conto. Ieri sera i rumors parlavano di un possibile accordo per una staffetta tra Girardi e l’avvocato ed ex parlamentare Luigi Olivieri, nominato dalla Provincia di Trento su proposta del Pd. L’idea di dividere il mandato a metà (due anni a testa) è la classica soluzione da vecchia politica per accontentare i tanti pretendenti a una poltrona pubblica che vale 100 mila euro lordi all’anno (più il compenso per le deleghe), soluzione che garantirebbe a Rossi di confermare il suo candidato e al Pd (o meglio a una parte di esso, visto che Elisabetta Bozzarelli, candidata alla segreteria, ha criticato nomina e metodo) di rivendicare un mezzo passo indietro del governatore e di vedere assicurati alcuni equilibri in vista del congresso (Olivieri, proposto da Olivi, sostiene Italo Gilmozzi).

Rossi ha convocato per oggi alle 8 la giunta provinciale, alle 8.30 la giunta regionale, che il 6 aprile aveva indicato quattro nomi: oltre a Girardi, Walter Pardatscher (che negli accordi fra Trento e Bolzano sarà riconfermato amministratore delegato), Antonio Armani e Maria Anna Gasser Fink. Ma la Regione, azionista di maggioranza, non aveva fatto i conti con la norma sulla rappresentanza di genere, che fissa a 5 (su 14 membri del cda) il numero minimo del genere meno rappresentato (guarda caso le donne). Ieri è arrivata la conferma che il Comune di Verona confermerà Carla De Beni, vicepresidente uscente. Ma se dai soci del sud non arriverà un’altra donna, le due assicurate da Provincia e Comune di Bolzano non bastano e la quinta dovrà arrivare dalla Regione. Blindati i nomi di Girardi e Pardatscher, così come quello dell’unica donna della quaterna, l’unico a cui poteva essere chiesto il passo indietro è Antonio Armani, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Trento, proposto dall’assessore provinciale ai trasporti Mauro Gilmozzi. Al suo posto l’Upt metterà sul tavolo il nome dell’avvocato Angela Esposito (che fa parte della segreteria del partito). Tiziano Mellarini e Gilmozzi non confermano: «Noi abbiamo chiesto che se ne discuta in modo collegiale», si limitano a dire. La richiesta degli alleati, in primis del Pd che aveva contestato l’indicazione di Girardi, è che il confronto ripartisse senza ruoli predestinati. «Noi abbiamo a disposizione una risorsa, Olivieri, che ha il profilo per svolgere una funzione non di secondo piano», scandisce il vicepresidente Alessandro Olivi. Il dato è che per l’A22 si profila una classica spartizione tra i partiti della coalizione. Starà al governatore riuscire a tirare le fila e uscire da questo passaggio con una maggioranza compatta dopo le tensioni delle ultime settimane. Tutto lascia credere che la partita si giocherà sulla distribuzione delle deleghe nel cda. Trento - nonostante la regola dell’alternanza tra presidente e amministratore delegato - ha lasciato a Bolzano l’ad, il vero uomo forte di A22. Ecco perché chiederà di riequilibrare, agendo sulle deleghe nel comitato esecutivo. Ieri intanto, in commissione regionale, i Verdi altoatesini e il consigliere Andreas Pöder hanno proposto l’ingegnere Christoph Moar.

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