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A Trento è ancora Expo fra le Albere e il Muse

Tantissime persone per gli appuntamenti legati a alimentazione e sostenibilità fra il libro di Segrè, la danza «storica» e gli studenti-ciceroni di San Michele


di Claudio Libera


TRENTO. Ieri, a Trento, la parte del leone l’ha fatta ancora una volta il Muse, dove, fatto unico in Italia l’Expo è continuato ed anzi proseguirà, in alcune sue espressioni, fino alla metà del mese di gennaio. Si è conclusa solo in parte, infatti, la maratona «Il Trentino saluta Expo Milano 2015» che, in scaletta, aveva il secondo dei due giorni di laboratori e degustazioni, con presentazioni in anteprima ma anche progetti speciali, tutti aperti alla cittadinanza.

Fino all’ora di chiusura, il Palazzo delle Albere ed il Muse sono diventati l’epicentro di una festa dedicata a quanto di meglio in campo di alimentazione, agricoltura e sostenibilità il Trentino sa esprime. Le famiglie, nella splendida giornata di sole, erano nel parco e negli orti del Muse sin dal mattino, come sin dalle prime ore l’affluenza è stata buona anche alla mostra ad ingresso gratuito di «Coltiviamo il gusto» ospitata alle Albere. Ed a fare da ciceroni, solo al pomeriggio, gli studenti dell’Istituto agrario di San Michele.

A quel punto la folla si è fatta imponente, tutti pronti per partecipare al programma di pillole di attività, dimostrazioni ed all’atelier di idrosommelier ed a speciali incontri ravvicinati con gli ortaggi e con il mondo delle api.

A metà pomeriggio è arrivata poi la danza ad animare ulteriormente l’atmosfera con la compagnia «L’Altro Movimento», con una serie di momenti coreografici ispirati alla storia della vita, alla preistoria, alla natura ed all’ambiente. Quindi, il terzo ed ultimo appuntamento con il «Mathematical Art Workshop» di Alison Grace Martin, proposto dal FabLab, nell’ambito dell’attività del «Tinker Fun» che il Muse propone ogni domenica. Nell’ultima tappa di questo viaggio ci si è addentrati in un laboratorio dedicato alla cristallografia; i giovani makers hanno così avuto la possibilità di confrontarsi con questa figura poliedrica, attenta alle intersezioni fra arte, design, matematica ed agricoltura.

Tre ore di assemblaggi e tinkering con modulini di carta, che hanno permesso di costruire figure tridimensionali coloratissime e scoprire la parte creativa di matematica e geometria. Poi, per i più grandi, il momento «letterario-culinario» della giornata con la presentazione in anteprima, alle Albere, del libro «Cibo» di Andrea Segrè, ordinario di politica agraria comparata e presidente della Fondazione Mach di San Michele.

Il volume fa chiarezza sulla cultura alimentare del nostro Paese, ponendosi in contrapposizione con quel «mondo variegato di affabulatori, avvelenatori, blogger, commercianti, chef, consulenti, criminali, dietisti, guru, industriali, nutrizionisti, presentatori, professori, ricercatori, ristoratori, sofisticatori, truffatori – solo per elencare le categorie principali, rigorosamente in ordine alfabetico e non di apparizione. Perché l’uomo non è più ciò che mangia, non sa più cosa mangia e neppure perché».













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