A fari spenti ubriaco in scooter

Patentino ritirato e motorino sequestrato a un quindicenne di Ala


Giuliano Lott


ALA. Non è ben chiaro se il ragazzo si fosse dimenticato di accendere i fari o se l'avesse fatto di proposito per tornare a casa senza farsi notare. L'unica certezza è che quando i carabinieri l'hanno notato procedere con lo scooter a fari spenti nella notte l'hanno fermato, scoprendo poi alla prova dell'etilometro che il minorenne era pure ubriaco fradicio.

Il giovane ha evitato per un'inezia la confisca del motorino: il valore di 1,40 grammi di alcol per litro di sangue rasenta di 0,10 il triplo della soglia ammessa dalla legge (0,50), che avrebbe comportato l'addio sempiterno al suo scooter Lingtian.  Il ragazzo ha quindici anni e stava tornando a casa sua a Rovereto dopo aver passato la serata con amici nella zona di Ala.  Verso le 3 del mattino, arrivato all'altezza di Pilcante lungo la sp90 della Destra Adige, è incappato in un controllo dei carabinieri. I quali, notando i fari spenti, non hanno esitato a fermarlo. Il ragazzo, appena tolto il casco, ha quasi tramortito gli agenti con un alito che sapeva di distilleria.

L'esame dell'alcoltest ha confermato le impressioni dei militari: sul display è apparso il valore di 1,40, che significa il ritiro immediato del patentino e il sequestro amministrativo del mezzo, affidato a un a ditta recupero auto fino a quando il giovane non sarà in grado di ritirarlo. Poi c'è la partita delle sanzioni amministrative, che non saranno inferiori al migliaio di euro. Oltre alla guida in stato di ebbrezza gli è stata infatti contestata la guida pericolosa (guidare a fari spenti nella notte è sempre un reato, quando non si tratta della citazione di un verso di Battisti).

E' verosimile che in quel modo il giovane - con grossolana ingenuità - pensasse di rendersi meno visibile in caso di controlli. In realtà ha solo sommato un'ulteriore infrazione al codice della strada.  Ma fose la punizione peggiore è stata la chiamata dei carabinieri a casa dei genitori, alle tre passate. Del resto si trattava pur sempre di un minorenne, che doveva tornare a casa. La madre, svegliata di soprassalto dai militari, è partita da Rovereto per andarselo a riprendere e c'è da scommettere che il viaggio di ritorno sarà stato tutt'altro che piacevole per il ragazzo.













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