sanità

A Cavedine un check up di massa sull’Alzheimer

Il Comune e l'Apsp “Valle dei Laghi” lanciano un progetto all’avanguardia nazionale


di Mariano Bosetti


CAVEDINE. Importante iniziativa presentata ieri in conferenza stampa nella sala consiliare, dove alla presenza degli amministratori comunali, dei responsabili dell’Apsp Residenza “Valle dei Laghi” (Casa di Riposo di Cavedine), dell’assessore alle politiche sociali della Comunità della Valle dei Laghi Massimo Travaglia, è stato presentato il progetto “Prendi cura dei tuoi ricordi”, un’iniziativa unica non solo a livello provinciale, ma addirittura nazionale, che vede la collaborazione tra un Comune (appunto Cavedine) e un’Azienda pubblica per i Servizi alla Persona (Casa di Riposo di Cavedine) per effettuare un check up gratuito della salute cognitiva (con riferimento soprattutto all’Alzheimer) rivolto alla popolazione di Cavedine over 65 anni.

Ad aprire i lavori il sindaco Maria Ceschini, che si è detta entusiasta di collaborare a questa iniziativa (di cui il Comune di Cavedine oltre a fornire il supporto organizzativo si assume anche l’onere finanziario, quantificato in mille euro)in quanto l’obiettivo dell’Ente locale non è solo quello delle grandi opere, ma soprattutto del benessere del cittadino con particolare attenzione all’aspetto socio-sanitario, se riferito alla popolazione anziana; un’opportunità - ha ribadito - che viene offerta gratuitamente alle oltre 500 persone ultrasessantacinquenni residente sul territorio.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso il giovane assessore della Comunità Massimo Travaglia, che, grazie ai già proficui rapporti di collaborazione nell’ambito del servizio sociale fra Comunità e Apsp di Cavedine in prossimità di essere definiti da un’apposita convenzione, s’impegnerà ad allargare il “progetto-pilota” di check ap sulla popolazione anziana, estesa all’intero bacino valligiano.

Col direttore dell’Apsp Dal Bosco (l’anima del progetto) si è entrati nel merito della problematica: partendo dal presupposto che fra non molto l’invecchiamento della popolazione italiana raggiungerà picchi fra i più elevati di Europa e che bisognerebbe accompagnare questo processo con un adeguato benessere sociale, diventa necessario affrontare la problematica di fondo per questa fase di vita, legata essenzialmente al tema delle diverse forme della demenza senile (si parla di una crescita dai 100.000 ai 200.000 casi in più fra pochi anni).

Purtroppo l’attenzione attuale si limita ad affrontare i casi in cui lo stato della malattia è in una fase molto avanzata, dove le possibilità farmacologiche sono impotenti nei confronti di un recupero del malato e ci si limita quindi ad accompagnarne il decorso senza evidenti risultati. Da qui la valenza di questo progetto, che nella sostanza propone una “rivoluzione culturale” rispetto alle attuali modalità di approccio ad una malattia che deriva da abitudini e stili di vita non corretti e che si manifesta a distanza di 30 e 40 anni.

Da qui la necessità di un’efficace prevenzione, che deve partire già fin da bambini, e che per quanto riguarda questo progetto cerca attraverso uno screening di individuare i primi segnali di tali scompensi e di conseguenza porre in atto tutte le strategie che possono arrestare il processo degenerativo delle facoltà mentali e di conseguenza migliorare il benessere cognitivo della persona. Non si tratta di una raccolta di dati con finalità statistiche - ha precisato Barra, geriatra all’Apsp- in quanto i soggetti a rischio saranno poi seguiti dal Centro Alzheimer, istituito in Casa di Riposo, per avviare un percorso terapeutico integrato.













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