A caccia sul Baldo, ucciso da un infarto

Gli amici lo hanno trovato senza vita su un sentiero. Dieci giorni fa negli stessi luoghi si era ferito con la motosega



AVIO. Nemmeno due settimane fa, il 21 agosto, era stato protagonista di uno sfortunatissimo incidente mentre tagliava legna in località Cola, nei pressi di Prà Alpesina. Cadendogli addosso un ramo gli aveva fatto perdere il controllo della motosega che gli era finita sull’avambraccio sinistro.

Negli stessi luoghi ieri mattina Alberto Fumanelli, 56 anni, è stato fulminato da un infarto. Era salito nella zona di Prà Alpesina con un amico per l’apertura della caccia. Dopo qualche ora di attesa sull’altana dell’amico - cacciavano il capriolo o comunque gli ungulati in appostamento- Alberto è sceso e si è allontanato per fare due passi. Si sarebbe ritrovato con l’amico ed altri cacciatori per l’ora di pranzo in località Buffon, tra Pra da Stua e Cola. Doveva scendere a piedi per un percorso abbastanza lungo, ma in discesa, appunto e nemmeno troppo accidentato. In realtà Fumanelli non si è allontanato più di un centinaio di metri dalla postazione di caccia, ma nessuno se ne è reso conto fino a quando, arrivata ora di pranzo, gli amici che non lo vedevano arrivare si sono allarmati e sono tornati a cercarlo ripercorrendone il sentiero.

Verso l’una lo hanno trovato riverso a terra, morto. Il medico arrivato con l’eliambulanza non ha potuto che constatare il decesso.

Immediatamente si sono scatenate le illazioni più diverse, ma sulla causa del decesso non ci sarebbero dubbi: un infarto. Nè un incidente di caccia nè un infortunio di montagna. Anche se a Prà Alpesina, non lontano dalla funivia che porta in vetta, era salito proprio spinto dalla passione venatoria. Nel recentissimo infortunio aveva perso due dita e subito gravi lesioni al polso. Anche se l’intervento chirurgico aveva avuto successo ed avrebbe recuperato col tempo l’uso almeno parziale della mano sinistra, ad oggi, con la mano fasciata ed il braccio inutilizzabile, non era in grado nè di guidare nè di imbracciare il fucile. Per questo non volendo perdere il «rito» dell’apertura della stagione venatoria si era accompagnato all’amico: avrebbe guardato cacciare lui.

Alberto Fumanelli avrebbe compiuto i 56 anni tra due settimane. Dipendente della Pama, nella zona industriale roveretana, aveva per la montagna ed il Monte Baldo in particolare una passione infinita. La frequentava da cacciatore e per curarsi dei boschi di famiglia. Lascia la moglie e due figli gemelli.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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