35 anni del centro Erickson: «Un’eccellenza»

trento. Centro Studi Edizioni Erickson ha festeggiato ieri nella nuova sede, appena ampliata negli spazi che furono occupati dal magazzino, i suoi primi gloriosi 35 anni. È stata una festa della...


Maddalena Di Tolla Deflorian


trento. Centro Studi Edizioni Erickson ha festeggiato ieri nella nuova sede, appena ampliata negli spazi che furono occupati dal magazzino, i suoi primi gloriosi 35 anni. È stata una festa della città, con il sindaco Alessandro Andreatta e centinaia di persone ad affollare la bellissima sala conferenze da 400 posti, chiamata don Milani, e inaugurata poche settimane fa per un convegno sulla violenza contro le donne. I fondatori, gli psicologi Dario Ianes e Fabio Folgheraiter, mostravano gioia e soddisfazione.

Di orgoglio hanno parlato la direttrice generale, Ornella Riolfatti, e il presidente Giorgio Dossi. Il fatturato è cresciuto dal 2010 al 2018 dai dieci ai venti milioni di euro, collocando la casa editrice trentina al ventesimo posto in Italia, superando big stimati come Il Mulino, Garzanti, Franco Angeli. 150 titoli pubblicati ogni anno, quasi trenta convegni (anche da 4.000 iscritti) organizzati ogni anno (adesso spesso anche in Trentino), tre nuove sale attrezzate (da 400 la maggiore, e due da 100 posti) a Trento e spazi-laboratorio per professionisti, 150 collaboratori, di cui il 68% è femmina, età media dei lavoratori circa 36 anni, negozio di Gardolo portato a 300 metri quadri, una seconda libreria di due piani aperta a Roma, con centro convegni con tre sale, dodici paesi in cui si traducono i libri Erickson: sono numeri significativi. A dimostrazione della rilevanza di Erickson hanno portato i saluti il presidente di Confindustria Trentino-Alto Adige, Fausto Manzana (ha parlato di «casa della responsabilità sociale»), e il direttore dell’associazione italiana editori (AIE), Alfieri Lorenzon (ha parlato di eccellenza, riuscendo Erickson a aumentare il fatturato in un’epoca in cui quasi tutti arrancano, mantenendo generosità, citando il fatto che Giorgio Dossi dedica tempo alla Fondazione su libro accessibile).

In sala si sono visti l’ex assessora provinciale Sara Ferrari, il presidente del Cnca, Claudio Bassetti, cittadini, scrittori, giornalisti, insegnanti, esperti di settore. I due fondatori hanno spiegato che il Trentino sta cambiando, che in questa fase è difficile fare inclusione sociale, che c’è sempre grande bisogno di inclusione scolastica, argomento delle origini dell’azienda. Tutto iniziò quando Ianes e Folgheraiter, giovani psicologi, iniziarono a tradurre e pubblicare testi stranieri sulla disabilità, introvabili altrimenti in Italia.

«Non potevamo certo immaginare di arrivare fin qui» hanno detto ieri sera, all’unisono, spiegando che comunque si sentono più centro studi che non editori. «L’editoria è uno strumento, il braccio armato della ricerca» spiegano. Alla fine i due fondatori hanno conversato con Andrea Canevaro, professore emerito all'Università di Bologna, studioso di fama internazionale.













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