tribunale del lavoro

Trento, dieci “driver” di Amazon ricorrono al giudice per le trattenute sullo stipendio

Gli autotrasportatori occupati nella filiale trentina, spiega il sindacato di base, chiedono i soldi che sono stati trattenuti in busta paga a titolo di danni o multe. L’udienza si terrà il 14 settembre



TRENTO. Dieci autotrasportatori occupati nella filiale Amazon di Trento hanno depositato ricorso al Tribunale del lavoro: al centro del contenzioso le trattenute sulle rispettive buste paga. Lo fa sapere il Sindacato di base multicategoriale (Sbm), precisando come quella appena presentata sia la seconda causa giudiziale che viene promossa, nel giro di un mese, dai "driver" trentini che effettuano le consegne per conto di Amazon.

Oggetto del ricorso alla magistratura del lavoro le decurtazioni effettuate sui loro stipendi a titolo di danni o multe che la società Inbox Srl, società vicentina che opera per conto di Amazon Italia Transport, ha effettuato.

Le dieci cause sono state assegnate al giudice dottor Giorgio Flaim, che ha fissato la prima udienza il prossimo 14 settembre alle ore 9. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

il sacerdote

Don Cristelli, oggi l'ultimo saluto a Miola. Celebra l'arcivescovo Tisi

Il funerale si terrà domani, venerdì 26 aprile, alle 15, nella chiesa parrocchiale del paese d'origine. Il sindacato dei giornalisti: «Fu mentore di tanti giovani colleghi»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”

I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»

IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»