Mobilità

Trento: da oggi il Comune paga i dipendenti che vanno a lavoro in bici

Entra nel vivo il progetto “Bike to work”, che prevede un rimborso di 0,25 euro a chilometro per i partecipanti, che sono 70 fra i 91 dipendenti dell’ente pubblico



TRENTO. Entra nel vivo il progetto "Bike-to-work", ideato dal Comune di Trento per incentivare l'impiego della bicicletta negli spostamenti tra l'abitazione e il posto di lavoro. A partire da ieri, infatti, i 91 dipendenti dell'ente locale aderenti hanno iniziato a pedalare conteggiando i chilometri con un'apposita applicazione (Pin bike), collegata a un sensore che gira con la ruota anteriore. Per ogni chilometro percorso, riceveranno un rimborso per un importo massimo di due euro al giorno e venti euro al mese. I partecipanti sono distribuiti su ventuno sedi dell'amministrazione comunale, tra cui spiccano per numero di adesioni gli uffici tecnici (23), il polo di via Belenzani, via Alfieri e via Roma (35) e il polo di via Maccani (12).

Il dipendente ogni mattina deve attivare la applicazione che conteggia con precisione tempo e distanza percorsa. I rimborsi saranno pari a 0,25 euro per ogni chilometro percorso nel tragitto casa-lavoro. Per incentivare la partecipazione è anche prevista una competizione su chi percorrerà più chilometri: i primi sette classificati otterranno un premio aggiuntivo da 20 a 50 euro. L'iniziativa avrà una durata sperimentale di sei mesi e prevede l'avvio del periodo sperimentale con l'inizio registrazione dei chilometri effettuati per i tragitti casa-lavoro dai partecipanti martedì 2 aprile e continuerà fino a tutto settembre. L'obiettivo è quello di incrementare del 10% il numero di dipendenti che utilizzano la bicicletta entro la fine dell'anno, arrivando a 130 dipendenti.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera