LE MISURE

Trentino in zona arancione, tutte le regole

Negozi aperti ma spostamenti consentiti solo all’interno del proprio Comune, senza bisogno di autocertificazione

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TRENTO. Da oggi, martedì 6 aprile, ritorna la zona arancione in Trentino. Riaprono i negozi e ci si può spostare liberamente all'interno del proprio comune.

Ecco tuttele regole da rispettare.

Disposizioni valide per i Comuni con più di 5.000 abitanti. La regola generale stabilisce un divieto di spostamento in entrata e in uscita dai confini del proprio Comune, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute ovvero situazioni di necessità

E’ possibile spostarsi fuori dal proprio Comune anche per recarsi presso le attività e i servizi non sospesi, laddove questi non siano disponibili nel proprio Comune; tale possibilità di scelta può derivare anche da motivi di maggiore convenienza economica. In tali casi bisogna in via prioritaria recarsi presso il Comune contiguo o, in mancanza di tale attività/servizio nel Comune contiguo, presso il Comune più vicino che offra tali attività/servizi

Consentito anche recarsi presso chiese/luoghi di culto posti anche in Comuni differenti dal proprio, laddove questi siano abitualmente frequentati e al fine di partecipare a funzioni religiose. Consentito anche spostarsi entro 30 chilometri dai confini comunali (calcolando tale distanza sulla base del percorso prescelto e non in linea d’aria), anche con mezzi di trasporto pubblici o privati, per lo svolgimento dell’attività sportiva in forma individuale. Tale limitazione dei 30 km non si applica per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non, partecipanti agli eventi e alle competizioni internazionali.

Lo spostamento verso una sola abitazione privata è consentito, in ambito comunale, una volta al giorno e tra le  5 e le ore 22, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi in tale abitazione. Le due persone che si spostano potranno portare con sé minori di anni 14 su cui esercitano la potestà genitoriale o persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio e abitazione. A tali fini, è possibile  uscire dal territorio del proprio Comune, laddove lo spostamento sia giustificato dalla necessità di raggiungere una “seconda casa” (in tal caso è necessario dimostrare di possedere un titolo di legittimazione antecedente al 14 gennaio 2021).

Per i Comuni fino a 5.000 abitanti. La regola generale stabilisce in più la possibilità di spostamento libero in entrata e in uscita dai confini del proprio Comune, senza necessità di giustificazione mediante apposito modulo, purché si rimanga nell’arco di 30 km da tali confini (calcolando tale distanza sulla base del percorso prescelto e non in linea d’aria) e ad esclusione della possibilità di spostarsi verso il capoluogo di Provincia.

Tale regola viene meno se all'interno del proprio comune o in quelli contigui, non sono disponibili attività o servizi non sospesi o per motivi di maggiore convenienza economica. E quindi si può andare nel capoluogo.

 

Bar e ristoranti. Per bar e ristoranti resta la possibilità di lavorare solo con l'asporto (i bar fino alle 18 e i ristoranti fino alle 22) o con le consegne a domicilio. Questo almeno per tutto aprile, poi forse conto dell'andamento pandemico potremo sperare in una revisione della regola.

Negozi. Tutti i negozi sono aperti, anche quelli di abbigliamento di altre categorie merciologiche considerate "non essenziali" che in zona rossa sono chiusi. Nei giorni festivi e prestivi, sono chiusi i negozi all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Scuola. Nelle zone arancioni le lezioni sono in presenza fino alla terza media. Per gli alunni delle superiori deve essere «garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento». In Trentino le scuole di ogni ordine e grado sono già aperte, ma per le superiori la presenza è al 50%.













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