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«Sui salari non c'è tempo da perdere», appello di Cgil, Cisl e Uil

I sindacati ricordano che a gennaio i prezzi sono cresciuti del 10% rispetto al 2022 e attaccano «l’immobilismo ipocrita» di Provincia e aziende



TRENTO. «Ad oggi non c'è nessun calo dei prezzi al consumo. Una situazione di aumenti costanti che ormai dura da un anno e che sta sfiancando le famiglie e i pensionati». Lo affermano, in una nota, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, commentando l'indice dei prezzi rilevato dall'Istat, che a gennaio ha fatto segnare un incremento del 10% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

In Trentino, evidenziano i sindacati, sono circa 120.000 i dipendenti con le retribuzioni bloccate. «La Provincia - aggiungono i sindacalisti - in quanto datore di lavoro dovrebbe dare il buon esempio, sollecitando anche le aziende private a sedersi ai tavoli. Assistiamo invece ad un ipocrita immobilismo che porta aziende e Giunta a prendere atto sulla stampa del problema salariale in Trentino, soprattutto per giovani e donne, e a non fare nulla per sbloccare questa situazione. Il tutto mentre i lavoratori si impoveriscono sempre di più».













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