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«Soldi per il rilascio di vostro figlio»: anziani truffati da finto carabiniere e finta avvocata in Trentino

Diversi episodi denunciati in val di Non e nelle Giudicarie: il finto militare si è fatto consegnare soldi e oggetti preziosi



TRENTO. Truffe agli anziani nei giorni scorsi in Val di Non e nelle Giudicarie sono state portate a termine con lo stesso modus operandi.

Le vittime sono state contattate telefonicamente da una sedicente avvocatessa che le raggirava dicendo loro che i rispettivi figli erano stati arrestati e che per ottenerne il rilascio sarebbe stato necessario provvedere subito al pagamento di una cauzione. Dopodiché sono state raggiunte a casa da un finto carabiniere, che si è fatto consegnare denaro e oggetti preziosi.

I carabinieri del Comando provinciale di Trento ricordano a tutti che nessun appartenente alle forze dell'ordine può recarsi a casa dei cittadini per riscuotere - a qualsiasi titolo - somme di denaro e che il nostro ordinamento giuridico non consente alle persone arrestate di essere rilasciate dietro pagamento di una cauzione.

I carabinieri inoltre invitano i cittadini a diffidare di chiunque avanzi richieste di denaro e a segnalare immediatamente analoghi tentativi di raggiro al 112 o mettendosi in diretto contatto con la più vicina Stazione dei carabinieri.

Anche Michele Russolo, presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati, sottolinea che non esiste nel nostro ordinamento l'istituto della cauzione, invita la cittadinanza a diffidare da sedicenti legali che, senza fornire documentazione anche a conferma del mandato conferito, dichiarino che solo corrispondendo determinati importi sarà possibile procurare il rilascio del parente. 













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