la protesta

Sindacati contro il Governo: «Decreto lavoro senza clausola autonomia»

«Trentino e Alto Adige hanno precise prerogative in materia di welfare e assistenza, si corregga l'errore prima della pubblicazione del decreto», scrivono i segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino



TRENTO. «È grave che nell'ultima versione del decreto lavoro il governo di Giorgia Meloni si sia dimenticato ancora una volta delle competenze delle Province autonome di Trento e Bolzano. Manca infatti la clausola di salvaguardia dei nostri statuti di autonomia. Quando si parla di povertà e inclusione sociale non ci si può dimenticare delle prerogative di Trentino e Alto Adige in materia di welfare e assistenza. Confidiamo che si corregga l'errore prima della pubblicazione del decreto altrimenti sarebbe l'ennesimo smacco per le autonomie speciali». Lo scrivono, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

«Tra l'altro, l'assegno unico provinciale garantisce una forte spinta all'attivazione sul mercato del lavoro. Basti pensare che la stragrande maggioranza dei percettori dell'intervento provinciale, più del 90% in pratica, lavora o è esonerato dal lavoro perché anziano, minore o con carichi di minori sotto i tre anni. Un modello virtuoso il nostro, frutto dell'Autonomia, che va quindi difeso fino in fondo e riconosciuto anche dallo Stato», continuano i rappresentanti sindacali. Il sindacalisti chiedono anche che «il taglio del cuneo sia strutturale e si accompagni al rispetto dei rinnovi contrattuali», altrimenti - scrivono - «è un regalo alle imprese».













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