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Sempre meno neve sui ghiacciai trentini, ma quest'anno meglio del 2022

Le misurazioni in quota confermano il trend in calo, effetto delle temperature superiori alle medie e di scarse piogge invernali



TRENTO. Temperature superiori alle medie stagionali e precipitazioni invernali molto scarse hanno condizionato gli accumuli di neve sui ghiacciai trentini.

Una situazione critica, che ha visto solo nei mesi di aprile e maggio le precipitazioni più significative. Il report 2023 della campagna di misurazioni in quota diffuso dalla Provincia autonoma di Trento evidenzia come i dati di accumulo del manto nevoso siano inferiori rispetto alle stagioni precedenti, escludendo l'anno 2022.

La copertura nevosa risulta infatti superiore a quella dello scorso anno, grazie a precipitazioni abbondanti e temperature favorevoli delle ultime settimane.

Tutti i ghiacciai del Trentino sono ancora innevati: sul Careser, preso come punto di riferimento, sono state misurate un'altezza neve pari a 209 centimetri ed una densità media di 415 chili per metro cubo che hanno permesso di stimare un equivalente in acqua del manto nevoso pari a 865 millimetri. Tale valore è inferiore alla media della serie storica iniziata nel 1967, pari a 967 millimetri.

Questi dati sono stati raccolti in collaborazione tra l'Ufficio Previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, la Commissione glaciologica della Società degli alpinisti tridentini, il Muse, l'Università degli studi di Padova ed il Servizio glaciologico lombardo. 













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