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Sanitari no vax, altri 386 sospesi: in difficoltà Pronto soccorso, dialisi e sale operatorie

Vertice dei sindacati con l’Azienda sanitaria. La Fp Cgil: “Carenza di organico nota prima della pandemia”



TRENTO. Nuova ondata di sospensioni tra i lavoratori della sanità non vaccinati in Trentino: sono 386 tra Azienda sanitaria, case di riposo e sanità privata, con la prospettiva di mandare in sofferenza interi comparti della sanità, a partire da dialisi, pronto soccorso e attività delle sale operatorie. 

La Funzione Pubblica Cgil del Trentino con Marco Cont ha partecipato alla riunione con i vertici dell'Azienda sanitaria per fare il punto sulla situazione. Spiega Cont in una nota: "In Azienda sanitaria le sospensioni riguardano 150 persone tra cui 62 infermieri, 52 oss, 26 tecnici sanitari, 5 medici, 4 ostetriche. Si sommano ai "sospesi" della prima ora che erano stati 117 poi ridotti a 94 visto che qualcuno si è poi vaccinato".

Tra martedì e mercoledì sono partite le lettere degli ordini professionali coinvolti e con venerdì il direttore generale Antonio Ferro firmerà i fogli che saranno consegnati con raccomandate a mano dalla dirigenza sanitaria oppure dal primario. Alla riunione c'erano anche Pier Paolo Benetollo e Luca Gherardini.

"I vertici ci hanno informato che sono tre le aree con le maggiori criticità: dialisi, pronto soccorso e attività operatoria. Il problema per la dialisi era già noto e l’Azienda ha detto che farà quanto possibile per garantire il servizio. Al pronto soccorso mancano soprattutto gli oss; per l’attività operatoria pesa l’assenza di infermieri strumentisti e infermieri di anestesia: carenza molto difficile da tamponare vista la particolare qualifica”.

Al di fuori dell'Azienda sanitaria, poi, sono "in viaggio" altre 236 lettere di sospensione, che evidentemente andranno a interessare le case di riposo e le strutture della sanità privata. "Durante la seduta - argomenta Cont - abbiamo manifestato la nostra preoccupazione: le dotazioni organiche non rispondono alle esigenze e la cosa era nota fin da prima della pandemia. Abbiamo sottolineato che anche la parte amministrativa ha subito fortissimi aggravi dei carichi di lavoro e che, dunque, anche per questi professionisti servono risposte. Siamo stati informati, infine, che per gli infermieri c'è una graduatoria con 200 persone: di queste, 18 stanno già lavorando in Azienda sanitaria, 75 lavorano nelle case di riposo, per gli altri sono possibili prossime assunzioni. C'è una graduatoria anche per gli oss, ma si fatica ad assumerli perché, a nostro giudizio, risulta poco attrattiva la proposta del contratto di un anno". 













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