ANZIANI

Rsa del Trentino, i familiari vaccinati chiedono il “pieno accesso” nelle strutture per l’assistenza in presenza

Fra le richieste anche il potenziamento delle visite per gli incontri di familiari non ancora vaccinati e la predisposizione di accorgimenti che possano favorire incontri con i familiari all’aria aperta



TRENTO. Il comitato dei familiari Rsa unite torna alla carica, chiedendo il “pieno accesso” nelle strutture da parte dei familiari vaccinati per assistenza in presenza. Lo fa con una lettera inviata ai direttori sanitari, ai presidenti e direttori di tutte le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona e Residenze Sanitarie Assistenziali della Provincia di Trento, all’assessore Stefania Segnana, al governatore Maurizio Fugatti, al direttore dell’Apss Pier Paolo Benetollo, al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, ai capigruppo consiliari della Provincia. Eccola.

Riprendendo alcuni passaggi della precedente lettera da noi inviata in data 12 marzo 2021 con oggetto “Richiesta di aperture URGENTI delle RSA ai familiari per ripristino del contatto umano e sociale” e a seguito di ulteriori sollecitazioni pervenuteci da parte di numerosi familiari, il comitato RSA_Unite ritiene rinnovare la richiesta di accesso nelle strutture, ivi comprese nelle zone di degenza, in particolar modo per quei familiari quali anziani “over 80”, maestri/e d’asilo, docenti, giudici, addetti delle forze dell’ordine, sanitari in servizio in altre strutture sanitarie, che abbiano già ricevuto il vaccino contro il Covid19 – e per i quali siano decorsi i giorni necessari per raggiungere la completa protezione dopo la seconda dose somministrata. Assodato che all’interno delle RSA le vaccinazioni dei residenti sono concluse da mesi con percentuali di copertura che si aggirano attorno al 90/95% e raggiunta dunque un’immunità tale da impedire la propagazione del virus all’interno delle strutture medesime, non si vedono sussistere ragioni mediche per limitare gli ingressi ai familiari vaccinati, in ragione dei benefici derivanti dalle visite e dalla assistenza in presenza. Considerati dunque i fondamentali diritti alla salute, alla cura e al rispetto della dignità della persona e rilevati i prolungati periodi di assenza dalle relazioni affettive e familiari per i residenti delle RSA, con relative ricadute dal punto di vista psico-fisico già ampiamente discusse in precedenti comunicazioni,

SI MANIFESTA la necessità e SI INTIMA

Il ripristino URGENTE degli accessi in struttura per i familiari vaccinati, ivi comprese nelle zone di degenza, al fine di favorire il parziale ripristino dello stato psicofisico dei residenti tramite risorse dedicate facenti a capo alla loro cerchia di affetti, per assistenza affettiva, supporto riabilitativo, dedizione, assistenza al pasto, ecc. Inoltre che durante gli accessi con questa modalità si prevedano soluzioni per prevenire l’incrociarsi del familiare con residenti e personale non vaccinati – raccomandando che la mancata possibilità di vaccinare alcune persone non sia di impedimento alle visite in presenza per tutti quei residenti che ne potrebbero trarre ampi benefici; Il potenziamento delle visite – sia in termini di tempo sia in termini di frequenza – per gli incontri di familiari non ancora vaccinati ; La predisposizione di accorgimenti che possano favorire incontri con i familiari all’aria aperta, in forza della bella stagione in arrivo e secondo le comuni raccomandazioni contro la diffusione del contagio, sfruttando gli ampi giardini terrazzi comuni.













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