Via Dante riapre ai pedoni e alle bici 

Domani terminano i lavori partiti in giugno, sospiro di sollievo per i commercianti: «Giorni difficili , ora speriamo nei turisti»


di Alberto Tomasi


ROVERETO. Terminano domani i lavori di pavimentazione di via Dante. E un po’ alla volta la strada sarà di nuovo percorribile, dapprima per bici e i pedoni e poi, una volta sistemata anche la segnaletica, circa a metà mese, anche per i veicoli, nel senso unico di marcia nord sud. Bisognerà aspettare ancora un po’ per gli alberi e gli arredi urbani, ma intanto la parziale riapertura, dopo cinque lunghi mesi di lavori, fa tirare un sospiro di sollievo ai residenti e soprattutto ai negozianti, anche se non mancano le perplessità. Ne valeva davvero la pena? «Finalmente, sono contento - è il commento di Giovanni Savio, titolare della farmacia Thaler - anche se non sono del tutto convinto dell’utilità dell’intervento, forse sarebbe stato meglio iniziare con un parcheggio multipiano al Follone». «Si apre, ma intanto per noi sono stati cinque mesi di sofferenza, - è invece l’opinione di Ubaldo Francesconi della profumeria “Prima o Poi” - la domanda adesso è una sola: verrà più gente in via Dante? Ci vorrebbe la sosta gratuita al Follone, altrimenti la gente preferisce i centri commerciali. Il Follone non solo è tutto a pagamento, ma per buona parte è occupato dagli abbonati e trovare posto non è semplice». Anche Dario Merler, della tabaccheria di via Dante, che già in passato non ha risparmiato critiche al progetto di riqualificazione di via Dante, non nasconde un certo scetticismo: «aspettiamo a vedere, intanto sono stati cinque mesi di chiusura e c’è ancora molto da fare, mancano gli alberi, gli arredi. Avevo chiesto de cestini per rifiuti, almeno provvisori, ma non sono stati messi e adesso i tombini sono pieni di immondizie», dice Merler. «Per me non cambia molto perché l’ultimo tratto di via Dante resta sempre chiuso - spiega Stefano Caracristi, del negozio di frutta verdura all’incrocio di via Dante e via Cavour - adesso la strada c’è, e spetta a noi negozianti di portare la gente nei negozi. Quello che rimprovero all’amministrazione comunale è la mancanza di programmazione: mettere nano a via Dante prima di risolvere la grana dei parcheggi è come costruire una casa a partire dal tetto e non dalle fondamenta. Manca un progetto unitario, una visione condivisa della città: per far questo occorre un tavolo di concertazione che raccolga tutti i soggetti interessati» aggiunge Caracristi. «Ormai ci eravamo abituati. Ma se terminano i lavori siamo contenti, per via del rumore e della polvere: i mesi più difficili sono stati luglio e agosto, avevamo il cantiere proprio davanti al locale», è invece l’opinione di Ping dell’Harry’s bar che aggiunge: «Occorre avere pazienza in questi casi. In Cina? Avrebbero sicuramente fatto più in fretta, ma le cose lì sono diverse. Adesso aspettiamo la gente e i turisti»

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano